L'International Solidarity Movement (ISM)
è un movimento palestinian-led, nonviolento e basato sul metodo del consenso, di supporto alla lotta di liberazione dei palestinesi impegnati nel resistere all'apartheid e all'occupazione
israeliana, L'idea è
che come internazionali possiamo aiutare la resistenza palestinese
portando direttamente solidarietà, facendo interposizione e
raccontando nei nostri paesi quello che accade in Palestina.
Gli/le attivist*
ISM sono contrari a qualsiasi forma di pregiudizio, qualunque sia la
vittima. Si oppongono ad ogni forma di intolleranza, sia essa basata
su etnia, apparenza fisica, origine, genere, sessualità,
abilità fisiche, età, religione. Essi sostengono la completa
uguaglianza di tutti e per questo assumono una posizione molto forte
contro l'anti-semitismo, l'islamofobia e il sionismo.
L'ISM non supporta nessun partito palestinese in particolare, ma tutta la società in genere, e sostiene attivamente il BDS, cioè il boicottaggio disinvestimento e sanzioni verso Israele fino a che non sarà garantito il diritto al ritorno, la fine dell'occupazione e la fine di ogni discriminazione.
L'ISM si basa su 3 principi:
- "Palestinian led” sono i palestinesi a proporre le azioni, e le azioni si fanno assieme ai palestinesi. Gli accompagnamenti si fanno quando i palestinesi lo chiedono, è possibile a volte proporre alcuni tipi di supporto (come ad esempio la presenza ai check point) ma sempre previa approvazione dei referenti palestinesi. In questo rientra anche il fatto di fare riferimento prima ai palestinesi che ad eventuali organizzazioni estere.
- "Non-violent methode” tutt* coloro che faranno attivismo con l'ISM in Palestina dovranno comportarsi in maniera nonviolenta. Per fare attivismo con l'ISM non è necessario abbracciare l'ideologia della nonviolenza in ogni frangente della nostra vita anche una volta tornat* a casa, ma si tratta di condividere una scelta tattica all'interno del tipo di azioni che portiamo avanti in Palestina per due ragioni: la prima è che si resta in questi luoghi solo per un tempo limitato, e quindi non si subiscono in prima persona e totalmente le conseguenze di qualsiasi azione non strettamente nonviolenta (sono i palestinesi a subirne le conseguenze); la seconda è che, se agiamo rispettando il principio della nonviolenza, la presenza degli internazionali funge anche da deterrente verso la violenza di coloni ed esercito. Ovviamente, ciò non significa affatto interferire nelle modalità con cui un popolo decide di portare avanti la sua lotta di liberazione: è diritto dei palestinesi, da un punto di vista di legislazione internazionale ma soprattutto umano, scegliere come combattere l'occupante.
- "consensus methode”: ciascuno dei partecipanti ad un'azione ha ugual diritto di parola nelle decisioni che la riguardano, prima di prendere una decisione collettiva ciascuno deve essere ugualmente informato sull'argomento, tutti quelli che hanno informazioni devono condividerle, ed una decisione non è tale se tutti i partecipanti non sono d'accordo, nessuno deve essere forzato a fare cose che non si sente a suo agio nel fare.
L'ISM non supporta nessun partito palestinese in particolare, ma tutta la società in genere, e sostiene attivamente il BDS, cioè il boicottaggio disinvestimento e sanzioni verso Israele fino a che non sarà garantito il diritto al ritorno, la fine dell'occupazione e la fine di ogni discriminazione.
Ma perchè la presenza di internazionali è importante in
Palestina?
Certo non perchè insegnino ai palestinesi le regole della
nonviolenza, o abbiano la presunzione di mostrare ai palestinesi come
resistere all'occupazione.
Le ragioni sono principalmente tre:
- I palestinesi, quando sono accompagnati da internazionali solidali alla causa palestinese si sentono meno soli. E la solidarietà diventa davvero essenziale quando si porta avanti una lotta che dura da più di mezzo secolo.
- Cinicamente, spesso accade che la sola presenza di internazionali contribuisca ad evitare la degenerazione di una situazione tesa, perché i soldati o coloni hanno più remore a compiere azioni illegali o particolarmente violente avendo di fronte persone provenienti da altri Paesi e non solo palestinesi.
- Inutile ribadire qui come i media manipolino l'informazione riguardo l'occupazione israeliana e la resistenza palestinese. Recarsi in Palestina e poi tornare a casa e raccontare quel che si ha vissuto, o anche scrivere mail, blog, articoli, fare foto, video durante la permanenza nei territori contribuisce a diffondere la verità sull'argomento. È importante, per questo, raccontare ciò che si ha visto e vissuto.
Il tipo di azioni che l'ISM porta avanti in
Palestina sono: accompagnamenti di pastori e contadini in aree vicine
a colonie o a rischio, partecipazione a manifestazioni (in
particolare vicino al muro ma non solo), partecipazione ad azioni
dirette nonviolente, “schoolrunning” (accompagnamento dei
bambini a scuola quando devono attraversare check point o aree a
rischio), sorveglianza ai check point, scrittura di report quando
necessario, visite a famiglie, presenza (presìdi) in case a rischio di attacco
da parte dei coloni o dell'esercito, interposizione in senso lato. Queste azioni presentano delle modalità differenti se si svolgono in Cisgiordania o a Gaza, dovute
alle differenze dei due contesti territoriali.
Se vuoi unirti ad ISM, consiglio di andare prima
in Cisgiordania, per diverse ragioni, tra cui che in Cisgiordania c'è
di più da fare, perché l'area è più vasta il contatto con soldati
e coloni è più diretto; e l'impatto emozionale può essere gestito in maniera più tranquilla che a Gaza.
Prima di partire è fortemente consigliato partecipare ad un
training. In Italia i training sono organizzati dalla rete italiana ISM,
gruppo di supporto dell'International Solidarity Movement.
Il training serve per capire come lavora nel concreto l'ISM, che cosa
ci si aspetta da un attivista ISM in Palestina, per ricevere informazioni di tipo storico e di stretta attualità rispetto alla Palestina, per conoscere
altri attivisti che hanno fatto o faranno la stessa esperienza, per
creare rete e sentirsi meno soli anche al rientro.
Per ulteriori informazioni scrivere a italianism@inventati.org
Il sito dell'International Solidarity Movement è
http://palsolidarity.org
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