Siamo antifascisti e antirazzisti. Ed è esattamente per questo che siamo antisionisti. (Rete Italiana ISM)


lunedì 27 giugno 2011

Siamo tutt* sulla Freedom Flotilla!

Il mare di Gaza è bellissimo.

Visto da Gaza, voglio dire. Fa viaggiare con la mente e pensare a cosa c'è al di la, oltre l'orizzonte. È incantevole osservare la sera le luci delle barchette vicine -troppo vicine- alla costa, magari fumando un narghilè. C'è un'aria fresca anche quando fa caldo, la porta un vento gentile che viene da lontano, le barriere israeliane non possono fermare il vento. Nessuno tra i confini imposti dagli uomini può fermare il vento... così come non possono, alla lunga, fermare la solidarietà tra le genti. E genti di buon cuore sono partite in barca, per infrangere quella barriera ingiustamente imposta e per manifestare la loro solidarietà alle genti di Gaza. Hanno chiamato il loro viaggio Freedom Flotilla, per essere messaggere di libertà con il vento gentile che viene da lontano, perché è di libertà che stiamo parlando.
 Poco più di un anno fa, in un viaggio simile, 9 tra queste genti di buon cuore sono state assassinate da soldati sionisti, qualcuna è stata gravemente ferita e tutte le altre sono state arrestate. Perché, anche se non è possibile fermare il vento che viene dal mare, interessi politici ed economici armano mani omicide per fermare le genti solidali che vogliono andare ad abbracciare i loro amici e le loro amiche assediat*.

È difficile vedere spazi aperti a Gaza, e il mare è uno dei pochissimi spazi aperti presenti, è bello poter spaziare lontano con lo sguardo. Mi han detto che l'anno scorso era stato possibile intravedere da riva il brutale assalto alla Mavi Marmara. Oggi, con un manifesto che è una dichiarazione d'intenti nonviolenti ed antifascisti, una nuova flotilla sta partendo. Non sappiamo se arriverà alle coste di Gaza con il suo carico di aiuti (non solo materiali) o se le navi da guerra sioniste la circonderanno prima...non ci facciamo troppe illusioni, gli stessi soldati che bombardavano le donne a Gaza e sparavano a manifestanti pacifici di sicuro non daranno un fraterno benvenuto a queste genti gentili.

Su quelle navi non ci sono solo gli attivisti che fisicamente si sono recati in Grecia per intraprendere il viaggio, su quelle navi ci siamo tutt*. Ci siamo tutt* perchè esse sono un simbolo: sono il simbolo della solidarietà, sono il simbolo di quei legami che nessuna barriera imposta dall'uomo è in grado di recidere, sono il simbolo della vicinanza tra noi e quel popolo della cui oppressione gli stessi stati da cui proveniamo sono corresponsabili. Su quelle navi ci siamo tutt* perchè dalle coste di Gaza hanno bisogno di tutt* noi. Non scenderemo da quelle barche, non abbandoneremo i palestinesi al loro assedio ne' le genti solidali alle aggressioni omicide dei sionisti.

Per questo è venuto il momento di coordinarsi e di AGIRE. Le richieste che arrivano da chi è fisicamente partito sono di recarsi in piazza. Chi ora si trova sulla Stefano Chiarini, la barca italiana, scrive: “nel caso l’attacco minacciato si verificasse, invitiamo sin da ora a scendere subito in piazza, a Roma all’ambasciata israeliana in Via Michele Mercati, a Milano al consolato israeliano in Corso Europa e in tutte le altre città nelle piazze principali”. Se è vero, come è vero, che la battaglia per la liberazione della Palestina si combatte soprattutto a Milano, Madrid, Londra, Parigi, New York e in generale nel cosiddetto occidente, questo è il momento in cui tocca a noi.
Il mare di Gaza è bellissimo, e la ragione principale della sua bellezza è il fatto che al di la di esso ci sono le genti solidali. Il vento che arriva dal mare viene da molto lontano. Non abbandoniamo gli abitanti di Gaza, non abbandoniamo chi si è imbarcato sulle navi. Organizziamoci, per rendere ancora più bello il mare di Gaza, e più carica di libertà la sua brezza.

sabato 11 giugno 2011

Ho imparato - saluto a Gaza

Quest'anno sono stata a scuola. Ci sono tanti tipi di scuola, alla scuola dove sono stata io non c'erano insegnanti professionisti, ma si imparavano tante cose lo stesso. Ora vi racconto cosa ho imparato. Il programma delle lezioni è stato intenso, ma come tutti è venuto il momento di andare in vacanza per i mesi estivi, perché una delle cose che ho imparato è che c'è bisogno di pause per interiorizzare le lezioni.

Ho imparato che il suono delle zannane è diverso da quello degli f16 che è diverso da quello degli apache. Ho imparato a distinguerli. Non ho imparato a distinguere i sonic boom dalle bombe reali, però. Questo è programma dell'anno prossimo.

Ho imparato il suono dei proiettili, ho imparato che quando sparano in aria si sente un solo botto, quando sparano in terra si sentono 2 botti ravvicinati e quando oltre ai 2 botti si sente un fischio allora comincia ad esserci un problema.

Ho imparato che ci sono proiettili che fanno dei buchi grossi e proiettili che li fanno più piccoli. E che ci sono persone disposte ad essere piene di buchi in nome di quello in cui credono. Che i buchi nelle persone non sempre riescono a fermarle. Di sicuro non riescono a fermare le loro idee.

Ho imparato che non tutti possono resistere 63 anni. Ho imparato che è difficile. Però ho anche imparato che è possibile, ed il fatto che sia reale rende la vittoria vicina.

Ho imparato che non si può rifiutare un bicchiere di tè. Ho imparato che rifiutarlo è una grave offesa.

Ho imparato che se una granata da un carro armato israeliano uccide tua madre e tua sorella, te sei ferita e a 16 anni con il filo di voce che ti è rimasto affermi: “neanche nei sogni di israele ce ne andremo dalla nostra terra”, in Palestina sei una ragazza normale.

Ho imparato che la resistenza è fatta di tante cose, è una pratica quotidiana. Ho imparato che se non resistiamo assieme ognuno con i suoi mezzi non vinceremo mai. Ho imparato che potremo vincere solo se saremo uniti. Non ho ancora imparato come si fa a essere davvero tutti uniti, anche questo è programma dell'anno prossimo.

Ho imparato che il fosforo bianco lascia cicatrici che durano per sempre, che anche le bombe spesso rendono impossibile una vita normale dopo. Ho imparato che le macchie di sangue, anche se non è il tuo, fanno fatica ad essere lavate...in tutti i sensi.

Ho imparato che se la mia vicina o il mio vicino non sono liberi allora non lo sono nemmeno io, perché la libertà è una pratica collettiva.

Ho imparato che avere qualcuno che ascolta i tuoi problemi è importante. E non potere parlare è tremendo.

Ho imparato che ci sono luoghi, come qui a Gaza, dove i colori sono più colorati, il nero è più scuro ed il giallo è più brillante, il rosso più intenso e la gioia più energica, la tristezza più tremenda, la forza più tenace. Ho imparato che il nostro mondo occidentale vive di gradazioni di grigio, e che è tutto avvolto in un involucro di plastica protettiva.

Ho imparato che un amico morto ammazzato non è una cosa facile da superare. Però ho anche imparato che anche quando credi che non ce la puoi più fare, quando pensi che “starò stesa qui per l'eternità, non riuscirò più ad affrontare il mondo fuori”, anche in questi casi con un po' di pazienza la forza si può trovare.

Ho imparato che anche la forza si può imparare. Ho imparato che non esiste un limite oltre il quale non ti puoi spingere. Però ho anche imparato che ci vuole molta pazienza per superarli ad uno ad uno questi limiti.

Ho imparato che si può avere paura di morire. Ma è molto peggio quando si ha paura di vivere. Perché la morte dura un istante mentre la vita dura una vita intera.

sabato 4 giugno 2011

5 di Giugno

Roma:


DOMENICA 5 GIUGNO PER LA PALESTINA E' UN GIORNO DI GRANDE IMPORTANZA:

* E' LA RICORRENZA DELLA NAKSA, L'ESODO FORZATO DI 300.000 PALESTINESI A SEGUITO DELLA GUERRA DEI SEI GIORNI;
* SI RICORDANO LE MIGLIAIA DI PALESTINESI RINCHIUSI NELLA CARCERI ISRAELIANE IL PIU' DELLE VOLTE SENZA PROCESSO MA CON SEMPLICE PROVVEDIMENTO AMMINISTRATIVO;
* DA GAZA, NELLA WEST BANK E DAI CAMPI PROFUGHI DEI PAESI CONFINANTI FOLLE DI DIMOSTRANTI CONVERGERANNO SUI CONFINI DELLA PALESTINA OCCUPATA PER MANIFESTARE PER IL DIRITTO DEI PROFUGHI AL RITORNO E PER L'INDIPENDENZA E LA LIBERTA' DEL POPOLO PALESTINESE.

Ci saranno dimostrazioni in Egitto e Giordania davanti alle ambasciate isrealiane al Cairo e ad Amman, chiedendone la chiusura e l’espulsione degli ambasciatori. Sono previste iniziative anche in vari paesi europei, a New York e Washington.

I GIOVANI PALESTINESI CHIEDONO AI MOVIMENTI CHE SOSTENGONO LA LOTTA DEL POPOLO PALESTINESE PER LA PROPRIA LIBERTA' E PER UNA PACE GIUSTA DI MANIFESTARE IN APPOGGIO ALLE LORO DIMOSTRAZIONI.

IERI NELLA RIUNIONE DELLA RETE SI E' DECISA PER IL 5 GIUGNO UNA GIORNATA DI MOBILITAZIONE. DIVERSE INIZIATIVE SONO ALLO STUDIO. SIN D'ORA ANNUNCIAMO UN PRESIDIO DALLE ORE 16 ALLE ORE 18 IN PIAZZA S. MARCO.

PREPARIAMO CARTELLI E VOLANTINI, MOBILITIAMOCI PER UNA PARTECIPAZIONE NUMEROSA.

DAREMO NOTIZIA TEMPESTIVAMENTE DELLE ALTRE INIZIATIVE




Gaza

Gaza - 01.06.2011

After the resounding success of the movements of 15 May to the boarders of our land occupied in 1948, and caused by these movements of embarrassment to the Israeli enemy, which showed the world the extent of the fragility of the Israelian system, where infiltrated by a group of Palestinian youth without any weapon,

so for our appreciation for heroes (martyrs) who were martyred on the anniversary of the Nakba on May 15

So

Complement to their careers, "the process of return and dignity."

(Kafa) Invites you in coordination with youth groups in the Palestinian in West Bank, Syria, Lebanon, Egypt, Jordan and the Diaspora, to join and share woth the demonstrations , on Sunday, June 5 .


Which will be as follows:

Gaza Strip: Big demonstrations  in the northern Gaza Strip will be launched from rotary station Hammouda at 11 am, and the second demonstration will start in the Center of Gaza ( Algonde Almaghol ) even the United Nations Gaza City at 11 am.
West Bank: The youth of the West bank will be held protests in several provinces, including a sit-in in Ramallah Manara, and a similar in the main square in Nablus, in Hebron etc.. at 10. Am.
Syria: The movements from the Palestinian refugee camps towards the Syrian Palestinian border, and the presence on the border at 10 am, and they will camp on the borders.
Lebanon: The movements from the Palestinian refugee camps towards the Lebanon Palestinian border, and the presence on the border at 10 am, and they will camp on the borders.

Republic of Egypt and Kingdom of Jordan: There will be protests outside the Israeli Embassy in Cairo and Amman to demand its closure and the expulsion of the ambassador.
There are some Europe countries will participate with protest in front of Isrelian embassies to demand human and international rights of the Palestinian people.

It was agreed , "Kafa group " with other youth groups to raise just the Palestinian flags during the events,

Your participation is support Palestine and Palestinian Rights.

Together and together until you return and editing
Rashad AbuMudalalla