Perchè lottare per la libertà è un modo stupendo per affermare di essere vivi.
domenica 28 novembre 2010
Impressioni e idee.
venerdì 26 novembre 2010
Road To Hope e Check Point Volanti
Contemporaneamente sembra ci sia una nuova moda nelle università europee: quella di costruire check point. Amici mi avevano raccontato di averne visto uno in Danimarca. Nell'università di Parigi 13 e alla Columbia Unversity il check point coinvolgeva gli studenti che si recavano a lezione, venivano fermati e venivano loro chiesti i documenti, venivano messi in fila, legati, bendati, zittiti con un pezzo di scotch sulla bocca, e alcuni forse sono arrivati a lezione in ritardo. I passanti osservavano, e talvolta capivano. Anche se le armi che venivano puntate addosso a chi doveva passare attraverso il "check point" erano solo di cartone, anche se le barriere non erano di cemento ma fatte da pannelli removibili, anche se ad imbastire il check point non erano soldati israeliani ma attivisti che volevano far provare ad altri studenti cosa fosse un check point.
Fa sempre effetto un check point all'entrata dell'università, e, per un giorno, può ricordare come ci siano persone che a causa di un regime filo-occidentale devono passare attraverso i check point tutti i giorni per andare a scuola, per andare a trovare amici e parenti, per andare a fare compere.
A proposito di università: questo blog parla di Palestina e Gaza, perchè penso che non sia possibile affrontare troppi argomenti insieme e sperare di approfondirli tutti, però questo non toglie che a frammentare le lotte non si arrivi da nessuna parte... PIENA SOLIDARIETÀ AGLI STUDENTI IN LOTTA IN TUTTA ITALIA!
Boicotta Israele.
martedì 23 novembre 2010
Franco Frattini in "israele".
Il ministro Frattini in questi giorni si trova in quello che lui chiama stato di israele. Verrà a visitare anche Gaza. Lo stesso ministro Frattini che non ha partecipato alla conferenza di Dubran sul razzismo perchè nella bozza era citato, tra le forme di razzismo, il sionismo; mentre invece definisce “pericolosa, ideologica e razzista” la scelta di conad e coop di eliminare temporaneamente la verdura agrexco proveniente da israele dai loro scaffali. Ma lo sa il ministro che si scandalizza così tanto di che cosa sta parlando quando parla di sionismo?
Meglio se ne stia a casa il ministro Frattini, perchè diventa davvero ipocrita mostrare “di venire a vedere”, fare una passeggiata per Gaza per l'effetto mediatico che fa, quando in realtà gli occhi sono chiusi, le orecchie tappate e la bocca piena di falsità.
sabato 20 novembre 2010
Israele colpisce solo i siti miliari.
Ripetiamolo ancora una volta, così siamo sicur* di non sbagliarci: israele colpisce solo i siti militari, e non crea nessun danno ai civili. Bispensiero.
venerdì 19 novembre 2010
Aid Mubarak!
venerdì 12 novembre 2010
A pranzo da un'amica
martedì 2 novembre 2010
Buffer zone e civili colpiti
lunedì 1 novembre 2010
Lettera dagli studenti per il boicottaggio accademico
E con la loro determinazione, aggiungo io, potrebbero insegnare molto a chi si mettesse in contatto con loro.
Per ora è stata prodotta una lettera, vale la pena leggerla, e tenere in mente che chi l'ha firmata è disponibile in un prossimo futuro a fare collegamenti telefonici, a partecipare via Skype ad assemblee, a scrivere e a filmare. Perchè qui cercano amici e compagni fuori che possano supportarli con una solidarietà più concreta delle dichiarazioni e delle parole, cercano una solidarietà tangibile in azioni effettive come il boicottaggio di israele.
Di seguito la lettera.
Gaza assediata,
25 Ottobre 2010
Le università ed i centri di ricerca italiani hanno da tempo solidi rapporti con le università e i centri di ricerca israeliani. Per esempio il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) ha recentemente rinnovato una collaborazione con Israele che prevede 60 mesi/uomo di borse post-dottorali, nell'ambito delle neuroscienze e della fisica degli atomi freddi [1]. Il Laboratorio Europeo di Spettroscopia non Lineare (LENS) ha un laboratorio congiunto con l'israeliano Weizmann Institute of Science che coinvolge in particolare l'università di Firenze [2]. L'università la Sapienza di Roma ha collaborazioni con l'università di Haifa, Gerusalemme e Tel Aviv per un master in cooperazione internazionale [3].
La scuola superiore sant'Anna e l'università di Pisa hanno rapporti con la Habrew university di Gerusalemme e la Tel Aviv univeristy [4]. L'elenco è molto lungo e questi sono solo degli esempi, non sono certo esaurienti e solo vagamente rappresentativi.
Come ci inseriamo noi studenti palestinesi in questi piani? Come dovremmo credere che rinomate istituzioni accademiche rispettino i loro stessi codici di condotta quando collaborano con istituzioni accademiche israeliane che contribuiscono su vari fronti alle continue ingiustizie commesse contro di noi ogni giorno? Proprio quelle istituzioni che rimanevano tranquille mentre il loro governo per tre settimane intorno al capodanno 2009 sganciava bombe al fosforo bianco sopra di noi a Gaza, ammazzava oltre 1443 civili, tra i quali 430 bambini, bombardava i nostri ospedali, strade e ponti e attaccava violentemente il patrimonio delle nostre istituzioni scolastiche? I fatti parlano da soli: più di 37 scuole primarie e secondarie, tra cui 18 scuole che servivano come rifugio per i profughi interni sono state colpite, l'American International School è stata ridotta a macerie, e 4 edifici dell'università islamica (IUG) demoliti [5].
L'affermazione israeliana che i laboratori scientifici dell'IUG fossero usati per costruire armi è stata categoricamente smentita dalle prove certe. Non c'è dubbio sull'uso del fosforo bianco, bombe a grappolo con chiodi e tungsteno.
Il rapporto Goldstone [6] ha elencato le contravvenzioni delle leggi internazionali, i “ crimini di guerra” israeliani e i “ possibili crimini contro l'umanità” - non che avessimo bisogno di una conferma ai raccapriccianti numeri di bambini e donne massacrati durante l'attacco o traumatizzate in seguito. Inoltre, la collaborazione tra le università israeliane e i servizi militari e di intelligence di Tel Aviv è ora giunta al punto di fondare istituzioni di studio strategiche, think tank ed interi dipartimenti di studio per la sicurezza , molti dei quali sono ubicati nelle o affiliati con le università coinvolte in questa collaborazione.
Questo potrebbe spiegare perchè le università israeliane sono fino ad adesso rimaste silenziose riguardo i crimini che il loro stato stava commettendo. Un rapporto diffuso dell'alternative information Center nell'ottobre 2009 intitolato “ Academic Boycott of Israel and the Complicity of Israeli Academic Institutions in Occupation of Palestinian Territories” [7] conclude che “ Le istituzioni accademiche israeliane non hanno scelto di prendere una posizione neutrale o apolitica verso l'occupazione israeliana ma di dare il loro completo appoggio alle forze di sicurezza israeliane e alla politica nei confronti dei palestinesi, nonostante i fondati sospetti di crimini ed atrocità che gravavano su di essi” .
Si è rilevato che tutte le università israeliane sono coinvolte nella solidarietà con l'occupazione illegale di Gerusalemme est, Gaza e della West Bank in una miriade di modi. Il rapporto descrive come in particolare l'università di Haifa e la Hebrew University di Gerusalemme abbiano appoggiato diversi programmi universitari per riserve militari israeliane, garantito la borsa di studio a studenti che hanno prestato servizio nell'attacco israeliano a Gaza, e mantengono legami con le principali fabbriche di armi israeliane. Uno dei 2 campus dell'Hebrew university è stato costruito nella Gerusalemme est occupata, in aperta violazione della Quarta Convenzione di Ginevra.
Al contrario, il protratto assedio israeliano ha mandato in frantumi il nostro sistema educativo. C'è un'estrema mancanza di libri e materiale educativo, che non può entrare nella striscia di Gaza [a causa dell’ assedio israeliano]. Gli studenti che hanno ricevuto la borsa di studio per andare a studiare all'estero continuano ad essere bloccati dentro alla Striscia trasformando i sogni di affermazione accademica in sogni infranti. Dentro Gaza, coloro che cercano un'istruzione sono limitati dall'aumento del tasso di povertà e dalla scarsità di carburante per i trasporti, ancora una volta risultato diretto dell'assedio medievale di Israele.
La persistente occupazione delle terre palestinesi è la più duratura dalla seconda guerra mondiale. Le forze di occupazione israeliane hanno demolito 24.000 case palestinesi [8] dal 1967 e continuano nella loro linea in nome dell'espansione del quartieri ebraici a spese della popolazione arabo-palestinese locale. Israele è in piena violazione della risoluzioni 242 del consiglio di sicurezza dell'ONU [9] occupando i territori palestinesi, della risoluzione UNSC 194 [10] negando a 7 milioni di rifugiati palestinesi il loro diritto di tornare nelle proprie case, dell'articolo 94 della convenzione di Ginevra [11] colonizzando queste terre occupate e dell'articolo 33 [12] attraverso la sua punizione collettiva tutt'ora in corso di 1,5 milioni di abitanti di Gaza sottoposti ad un assedio denunciato dall'Unione Europea, dalle Nazioni Unite e dai gruppi per la difesa dei diritti umani, ma che continua comunque. Fin da quando le Nazioni Unite nel 1948, dominate dalle potenze coloniali dell’ epoca, autorizzarono la fondazione di Israele sulle rovine dei rifugiati palestinesi e la distruzione di 531 villaggi palestinesi [13], Israele ha violato più risoluzioni delle Nazioni Unite di qualunque altro stato membro [14].
Più recentemente una commissione d'indagine sul raid contro la Freedom Flotilla [15] del consiglio UN per i diritti umani ha concluso che il blocco navale di Israele sui territori palestinesi era contrario alla legge a causa della crisi umanitaria e che durante e dopo il raid le forze israeliane hanno commesso “ una serie di violazione della legislazione internazionale, tra cui leggi per i diritti umani” , inclusi “ omicidi voluti e torture” . Il rapporto conclude che “ il comportamento dell'esercito israeliano e del personale nei confronti dei passeggeri della Flotilla non solo era sproporzionato per l'occasione ma mostrava incredibili livelli di violenza completamente non necessari. Ha rivelato livelli di brutalità inaccettabili” .
In quasi tutte le università esiste un codice di condotta, che obbliga queste istituzioni a diffondere una cultura di pacce nel rispetto dei diritti umani fondamentali, in questo rientra anche il non avere rapporti con enti che si siano macchiati di crimini feroci come quelli israeliani.
Scrittori come Johan Berger, Arcivescovo Desmond Tutu, Arundhati Roy, Ahdaf Soueif, università, sindacati, imprese, società, ed artisti internazionali tra i quali Elvis Costello, Gil Scott-Heron, the Pixies, Carlos Santana, Ken Loach and Massive Attack si sono tutti uniti al movimento BDS.
Questo boicottaggio, adattato sul movimento globale BDS che ha posto fine all'apartheid in Sud Africa, dovrà continuare fino a che Israele non rispetterà il suo obbligo di riconoscere il diritto inalienabile dei palestinesi all'autodeterminazione e rispetterà integralmente quanto stabilito dalle leggi internazionali:
1 . Ponendo fine all'occupazione dei territori arabi e smantellando il muro;
2 . Riconoscendo il diritto fondamentale dei cittadini arabo-palestinesi di Israele alla completa uguaglianza;
3 .Rispettando, proteggendo e promuovendo i diritti dei rifugiati palestinesi a tornare alle loro abitazioni e proprietà come stabilito dalla risoluzione ONU 194.
Vi chiediamo di boicottare Israele fino a che non rispetterà la legislazione internazionale, fino a che non adempierà alle sue responsabilità. Come i neri del Sudafrica e gli afroamericani non potremo mai accettare compromessi sui diritti umani fondamentali.
Avete ora la possibilità di tagliare tutti i legami con le università israeliane, di unirsi alla chiamata per boicottare quello che John Digard -corrispondente speciale delle Nazioni Unite – descrive come l'unico caso rimanente dopo il Sudafrica “di un regime affiliato a quelli occidentali che nega l'autodeterminazione e di diritti umani a delle persone in via di sviluppo e che ha fatto così molto a lungo” [16] Dato il coinvolgimento così profondo delle università israeliane in una prevaricazione così a lungo termine che segue principi medievali basati su razza e religione, ci aspettiamo che le istituzioni statunitensi e mondiali seguano la chiamata dell'arcivescovo Desmond Tutu: di boicottare, le istituzioni accademiche israeliane. Normalizzare ed accettare un altro regime di apartheid e tutto lo spettro di crimini contro l'umanità ben documentati è una minaccia alla giustizia ovunque, ed un altro pessimo appoggio alla negazione dei diritti umani basilari.
University Teachers’ Association in Palestine (UTA)
Palestinian Students’ Campaign for the Academic Boycott of Israel (PSCABI)
[1]http://www.cnr.it/cnr/news/CnrNews?IDn=2050
[2]http://ccs.unifi.it/notiziario/CMpro-v-p-102.html
[3]http://www.uniroma1.it/studenti/agenda/100625_accordogerusalemme.php
[4]http://www.inventati.org/bds-pisa/?p=2375
[5]http://jordantimes.com/?news=14035
[6]http://www2.ohchr.org/english/bodies/hrcouncil/specialsession/9/docs/UNFFMGC_Report.pdf
[7]http://electronicintifada.net/v2/article10945.shtml
[8]http://www.icahd.org/?page_id=76
[9]http://daccess-ods.un.org/TMP/4559531.html
[10]http://daccess-ods.un.org/TMP/6654234.html
[11]http://www.icrc.org/ihl.nsf/WebART/380-600056
[12]http://gisha.org/UserFiles/File/publications/GazaClosureDefinedEng.pdf
[13]http://www.ifamericansknew.org/history/ref-nakba.html
[15]http://www.guardian.co.uk/world/2010/sep/23/un-panel-israel-war-crimes
[16]http://electronicintifada.net/v2/article6602.shtml