Siamo antifascisti e antirazzisti. Ed è esattamente per questo che siamo antisionisti. (Rete Italiana ISM)


lunedì 14 aprile 2014

Si dice che "chi ha compagni, non muore mai."



Questa notte ti vorrei scrivere una lettera, vorrei scriverla come se tu potessi leggerla, come fingendo.



Ricordo della tua scritta “mukawama” sul braccio, che vuol dire resistenza.

Resistenza, come quella dei contadini palestinesi, come quella dei partigiani sulle nostre montagne.

Ricordo di come spiegavi che se siamo tristi non abbiamo il diritto di portare la nostra tristezza sui palestinesi, di come a volte ti chiudevi in casa (chissà quali ferite ti stavi curando), di come quando invece uscivi eri sempre pronto a scherzare e ridere con tutti e tutte. Quasi che avessi assunto come ruolo, quello di portare un po' di allegria intorno a te. Quasi che quell'allegria contagiosa, fosse essa stessa una forma di resistenza. Certamente lo era, senza il quasi.

Ricordo della tua scritta “mukawama” sul braccio, che vuol dire resistenza.

Di come quella resistenza l'avessi vissuta anche in Cisgiordania, prima di venire a Gaza. Di come insistevi dicendo che gli attivisti, prima di andare a Gaza, andassero in Cisgiordania. Di come per te fosse così importante che i due pezzi di Palestina occupati nel '67 fossero collegati.

E continua a venirmi in mente quella scritta, “mukawama” sul braccio.