Siamo antifascisti e antirazzisti. Ed è esattamente per questo che siamo antisionisti. (Rete Italiana ISM)


mercoledì 29 ottobre 2014

Guardando Kobane....

C'è sempre qualcuno che guarda verso Kobane, di giorno, di notte. Qui sono tutti specialisti: riconoscono se a sparare è la resistenza delle Ypg e Ypj o i fascisti dell'isis dal suono delle armi. Quasi tutti noi che dormiamo nel villaggio di Masl abbiamo qualche conoscente o amica/o dall'altra parte, ci sono molte madri in attesa dei figli e delle figlie.
Ieri sera, vicino al fuoco, una profuga di Kobane, dopo aver scherzato sugli strani giochi della sorte che hanno fatto si che il minareto del suo quartiere crollasse sulla casa dell'unica famiglia cristiana, mi ha detto: “da quando sono uscita, sono stata a Suruc e a Urfa, e poi però sono tornata qui, che sono più vicina a Kobane, mi sembra di respirarne l'aria, qui quasi mi sento a casa. Quando Kobane sarà libera vieni che ci entriamo assieme? Ti ospito a casa mia! Però prima devi imparare il curdo, così quando  entri parli con tutti.”

Una volta qui è arrivata una cattiva notizia. Una madre piangeva ed era vicina allo svenimento dal dolore. Una volta sola però: qui, quello che vedo, è una ferma volontà: noi vogliamo vincere. Noi vogliamo liberare Kobane. Per poter liberare Kobane, dobbiamo essere sicuri che ce la faremo. Dobbiamo portare ottimismo. Quindi solo buone notizie, per favore: per le cattive notizie ci sarà sempre tempo. Il morale è alto, il sorriso è sempre pronto. Però gli occhi girano ancora verso la città di Kobane, ad ogni bomba, ad ogni sparo. Ad osservare il fumo che sale, a non sapere chi possa essere rimasto sotto le macerie, a sperare per il ritorno alle proprie case, o a quello che ne rimane.

giovedì 23 ottobre 2014

Compagne viaggiate.


Compagne viaggiate.
Perché questa non è l'unica realtà possibile. Perché se si vuol lottare per pensare di insorgere contro questa civiltà, è necessario sperimentare che esiste la possibilità che esista qualche cosa di nuovo.
Perché dalla sicurezza della tua casa, non impari nulla: è probabile che ti abbiano raccontato il contrario, ma potrei giurare che dai libri non si impara nulla, si impara dalla vita. È per strada che si impara, e guardando negli occhi le persone. I libri, possono servire semmai per stimolare a scendere in strada e imparare: qualche libro è davvero utile, qualche libro mette davvero voglia di andare a vedere, di andare a toccare, di andare a respirare profumi, odori e puzze. Perché, siatene certe, non tutti sono profumi.