Siamo antifascisti e antirazzisti. Ed è esattamente per questo che siamo antisionisti. (Rete Italiana ISM)


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martedì 12 novembre 2013

Qualche buona ragione per essere a Torino dal 30 novembre al 2 dicembre (quarta parte)


Con questo post vorrei chiudere il cerchio, come si dice, riguardo questi 4 post sulle ragioni per andare a Torino a manifestare dal 30 novembre al 2 dicembre; senza pretendere di esaurire l'argomento, ma cercando di tirare le fila di quanto detto finora aggiungendo nuovi elementi.  (potete trovare le prime tre parti qui, qui e qui)

Vorrei focalizzarmi sul perchè Israele sarebbe quello che Monti chiama una “start up nation”; o, in altre parole, andare a vedere alcune ragioni sul perché l'economia israeliana sia così prospera o perlomeno perché negli ultimi 40-50 anni sia cresciuta così velocemente. Perché il fatto che l'economia israeliana sia in così forte crescita non è slegato dal commercio di armi e dal commercio di know how e tecnologie per il controllo di massa; come non è slegato dall'essenza stessa di Israele: l'occupante sionista del popolo e delle terre palestinesi riesce ovviamente a trarre profitto dal popolo e dalle risorse che ha occupato.

venerdì 8 novembre 2013

Qualche buona ragione per essere a Torino dal 30 novembre al 2 dicembre (terza parte)



Dopo aver visto in sintesi il volume degli scambi di armamenti tra Italia e Israele, aver fatto una carrellata sulle relazioni diplomatiche tra i rappresentanti degli eserciti e non solo, oggi cambiamo leggermente argomento.

L'obiettivo di questo post è dare un'idea di come Israele possa essere considerato un laboratorio per quanto riguarda la repressione e il controllo, e di come queste conoscenze e tecnologie vengano esportate anche in Italia.

lunedì 4 novembre 2013

Qualche buona ragione per essere a Torino dal 30 novembre al 2 dicembre (seconda parte)


Ecco qui come promesso altre buone ragioni per essere e Torino dal 30 novembre al 2 dicembre a opporci agli accordi bilaterali tra Italia e Israele. (qui la prima parte)
Andremo ora a guardare gli ultimi accordi tra Italia e Israele, soffermandoci in particolare su quelli che riguardano l'area militare, le esercitazioni congiunte, e in generale quella che i nostri governanti chiamano “difesa”.  

giovedì 31 ottobre 2013

Qualche buona ragione per essere a Torino dal 30 novembre al 2 dicembre (prima parte).

Il 2 dicembre, a Torino, Netanyahu e Letta si incontreranno in un vertice bilaterale. Il Presidente del consiglio descrive l'incontro come “un'opportunità per capire come costruire anche noi una start up nation”. Si tratta di rafforzare la collaborazione con Israele soprattutto per quanto riguarda le imprese “start up” e quelle che si occupano di innovazione tecnologica in generale. La collaborazione verterà “soprattutto sul trasferimento tecnologico, la formazione, gli investimenti e, in generale, la condivisione di esperienze tra le rispettive imprese attive sul fronte dell'innovazione tecnologica”.1 In una nota l'ICE (acronimo di Istituto Commercio Estero, l'agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane) spiega che gli ambiti più remunerativi per le aziende che vogliono investire in Israele sono:
  • energie rinnovabili – gas
  • aerospazio
  • cyber security
  • infrastrutture
  • sanità biomedicale
  • expo 20152



Detto questo, le ragioni per cui è importante essere a Torino ad affermare con forza il nostro “No!” a questi accordi sono talmente tante che ci si riempirebbe non un libro, ma una collana di libri.

E quindi, eccone alcune, in estrema sintesi, senza sperare di esaurirle. Altre seguiranno in altri post.