Siamo antifascisti e antirazzisti. Ed è esattamente per questo che siamo antisionisti. (Rete Italiana ISM)


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martedì 8 giugno 2010

Considerazioni

Ora che è passata l'emergenza, vale la pena di tirare le somme, di fare un po' di considerazioni ed auspici per il futuro.

Di questo viaggio ci restano, sicuramente, i morti. E qualcuno ha detto che la morte è l'unica cosa che non si può cambiare. Morire per l'arroganza di israele, in acque internazionali, con l'iposcrisia dei media occidentali che descrivono la faccenda come "violenti terroristi che attaccano elicottero israeliano", poi, è ancora più assurdo.

Di questo viaggio, ci resta, però, anche l'indignazione. I presidi e le iniziative in tutta Italia ed Europa. L'Egitto ha deciso di lasciare aperto il valico di Rafah, e per ora è aperto da ben 7 giorni, sebbene in contemporanea stai continuando a costruire il muro in profondità per fermare i tunnel. In Norvegia è stato fatto un sondaggio: il 9,5% di chi ha risposto già boicotta i prodotti israeliani, ed il 33,5% vorrebbe farlo. Il Nicaragua ha sospeso i legami diplomatici con israele. Il SAMWU (Unione sudafricana dei lavoratori municipali) ha dichiarato che contatterà ciascuna municipalità per "assicurarsi che non ci sia alcun legame commerciale accademico culturale o sportivo con il regime israeliano". Dal 15 al 24 giugno il sindacato portuale svedese ha deciso di bloccare tutte le navi passeggeri e cargo da e per israele.

Qualcosa in somma sembra che si stia muovendo. I cortei in italia stanno continuando. A Napoli faranno collegamenti dalla Palestina e con attivisti delle freedom flotilla, qui a Padova sono giunta a conoscenza in tutto di 5 diversi presidi da quando è iniziato il fattaccio, e giusto oggi ci sarà un'assemblea per lanciare la compagna di boicottaggio e la proiezione di "to shoot an elephant" (film girato a Gaza durante l'operazione piombo fuso).

Il punto, oggi, è rendersi conto che il massacro sulla Navi Marmara non è un evento isolato. Non si tratta di un'eccezione, e nemmeno dell'azione più grave portata avanti da Israele nell'ultimo periodo. Guardiamo a Gerusalemme est, dove continuano a demolire case di palestinesi per cacciarli nella west bank, guardiamo a piombo fuso: 1500 morti. Alle volte viene da pensare che l'opinione pubblica si muova solo con le morti degli occidentali, quasi i morti palestinesi siano secondari. Il guaio è che i palestinesi continuano a morire tutti i giorni, ma di loro non si occupa più nessuno. A Gaza continuano a bombardare, freedom flotilla o no: solo il 2 giugno hanno ammazzato 5 persone.

La scommessa, in qualche modo, è quella di continuare a tenere alta l'attenzione sull'argomento. La campagna di boicottaggio andrà avanti fino a che non sarà garantito il diritto al ritorno, la fine dell'occupazione, la fine della discriminazione. Adesso, l'obiettivo è la costanza.

Boicotta israele perchè siamo solo all'inizio.

venerdì 4 giugno 2010

Never Trust Israel (Mai fidarsi di israele)

Non si capisce come mai all'inizio anche i media israeliani avessero detto 16 morti mentre poi i morti reimpatriati siano calati a 9.
La testimonianza di un'attivista siriana racconta che "Hanno gettato in mare, subito dopo averli uccisi, i turchi assassinati.".
Intanto da più parti cominciano ad arrivare voci di persone che mancano all'appello.

Un racconto dell'attacco alla Navi Marmara racconta che tra le prime contromisure verso l'attacco dei soldati c'era l'utilizzo di idranti. Eppure questo non è visibile dal video diffuso dall'IDF. La testimonianza racconta che prima i soldati hanno iniziato a sparare e poi la gente ha cominciato a difendersi. Da dove viene in video dell'IDF?

Al momento sono interrotti i contatti con la Rachel Corrie, non è possibile mettersi in contatto con i passeggeri della nave. L'Irlanda ha dichiarato che se anche sono uno dei passeggeri irlandesi delle nave venisse ferito per Israele, verrebbero prese in considerazione serie misure. Non hanno ricevuto nessuno risposta nemmeno dall'ambasciata israeliana in Irlanda.

Lo stato sionista sostiene che c'è un accordo tra Irlanda ed Israele per fare attraccare la nave a Ashdod per controllarne il carico. L'Irlanda ha fermamente negato questo accordo.

Secondo la radio militare israeliana la Rachel Corrie sta tornando indietro per motivi tecnici. Sembra una notizia strana.

Una coppia sposata, lei turca e lui palestinese di Gaza, che non era mai riuscita a tornare a Gaza, ha tentato di arrivarci con la freedom flotilla. Sono stati arrestati, lei è stata rimandata in Turchia e lui a Gaza: per lui è impossibile uscire per lei entrare. All'uomo era stato detto che la moglie lo avrebbe seguito.

Come si era autodefinito israele? L'unica democrazia del medio oriente?

Boicotta israele perchè mente.

sabato 29 maggio 2010

Ancora aggiornamenti sulle barche

Una nave della Freedom Flotilla è stata bloccata sull'isola di Cipro. Una delegazione di 60 esponenti politici europei è stata inizialmente fermata a Larnaca con la polizia che dichiarava di "aver avuto ordine dal governo che questa delegazione non avrebbe dovuto in alcun modo lasciare il porto". Si sono spostati a Limassol per cercare di raggiungere la flotta con un'altra imbarcazione ma si sono trovati nuovamente circondati dalla polizia. Sembra che l'intenzione di Israele sia quella di abbordare le navi in acque internazionali.

Vi propongo un comunicato scritto da alcuni gironalisti presenti sulla nave "8000", che prende il nome dal numero di prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane.

"Noi, giornalisti, videoreporter e freelance a bordo della nave "Ottomila" della Freedom Flotilla, considereremo ogni aggressione israeliana contro di noi una grave violazione della libertà di stampa, sancita da numerose convenzioni internazionali. Ribadiamo che noi siamo qui per svolgere il nostro dovere professionale al seguito della missione umanitaria della Freedom Flotilla.

Troupe di Aljazeera
Media SKAI radio - Grecia Web tv - Grecia TVXS.gr - Grecia Ethnos Newspaper - Grecia Ceska Televize - Rep. Ceca CZECHR - Rep. Ceca Infopal.it - Italia
Bulgarian BTV - Bulgaria

N.B.: operatori dei media, turchi, russi e di altre nazionalità sono a bordo di altre imbarcazioni della Freedom Flotilla."

Intanto oggi Israele ha ancora bombardato Gaza, lanciando 9 missili nell'area di Rafa e 2 nella zona sud-occidentale di Gaza. I danni sono ingenti ma sembra non ci siano feriti.

Boicotta israele contro l'assedio di Gaza.

giovedì 27 maggio 2010

Freedom Flotilla in viaggio verso Gaza

La freedom flotilla si sta pian piano avvicinando a Gaza.
Alcune delle barche sono ormeggiate a Cipro in attesa delle altre, per fare rotta tutte assieme verso i porti di Gaza.

Per prima cosa vi propongo questo e questo video in cui alcune attiviste in procinto di imbarcarsi sulle navi raccontano le ragioni di questo viaggio: il primo racconta soprattutto l'esperienza di una ragazza che è stata per lungo tempo nella striscia ed il secondo spiega meglio di cosa sono caricate le navi. Essi sono tratti da www.witnessgaza.com, dove volendo potrete trovare altri video interessanti, tra cui gli auguri di alcune personalità per quest'impresa.

Poi vi trascrivo alcuni stralci di diari di persone che stanno sulle navi:

"Siamo una trentina di giornalisti, un ex ambasciatore Usa in Iraq, un gruppo transnazionale di Ebrei contro l'Occupazione, due medici, altri attivisti, nonché alcuni responsabili della European Campaign to end the siege on Gaza, una delle organizzazioni promotrici della missione umanitaria Freedom Flotilla.

Anche in questo caso, dal punto di vista mediatico, il nostro Paese si colloca ben in basso nelle classiche della "libertà di infomare i cittadini": con noi non c'è alcuna testata nazionale mainstream. Tv e giornali di altri stati europei, e arabi, sono invece ben presenti. A "rappresentare" l'Italia, mediaticamente, in questa impresa dai tratti davvero "storici", siamo in tre: i videoreporter Manolo Luppichini, Manuel Zani e chi scrive.

Ora ci troviamo in mare aperto, verso Rodi, dove la nostra nave farà sosta per poi proseguire verso le acque cipriote, per riunirsi alle altre 8 - le navi turche e algerina, quelle del Free Gaza partire ieri da Creta, e i tre cargo."
(Angela Lano, 26-5-2010)



"Abbiamo cambiato albergo poiche' hanno sistemato tutti partecipanti, prima sparsi in vari alloggi, in un unico hotel in modo da essere
pronti al momento della partenza e per poter fornire eventuali aggiornamenti in tempo reale. In mattinata siamo andati a Nicosia, la
capitale, dove abbiamo conosciuto altri nostri compagni di viaggio, provenienti dall' Irlanda, dalla Norvegia, dalla Svezia, dalla Bulgaria, dall' Inghilterra, dagli USA e dalla Russia (oltre a due cittadini israeliani che condividono la necessita' di fermare l'atroce assedio contro la Striscia).

[...]

Ci aspettano quattro tipi di scenari, uno solo del quale è entusiasmante: l'arrivo a Gaza per sabato dopo una traversata in mare
di poco piu di un giorno. Ma tenuto conto di quanto fermamente Israele abbia ribadito il proprio impegno a contrastare duramente la missione umanitaria, c' e' poco da sperare in una simile situazione. Gli organizzatori ci hanno fatto sottoscrivere un foglio con il quale ci assumiamo l'intera responsabilita' per cio' che ci accadra', osservando l'impegno a mantenere un atteggiamento non violento di
fornte a qualunque tipo di provocazione israeliana. Le prospettive vanno dal 'fermo in mare' (ovvero potrebbero bloccare le imbarcazioni per vari giorni in mare), al sequestro dei cargo, all'assalto delle navi (con cannoni ad acqua o con altro tipo di minacce), sino all'arresto e alla detenzione, per non dimenticare che altri mezzi di Free Gaza sono stati pesantemente attaccati con armi da fuoco e
danneggiati irreparabilmente. I giornali israeliani in questi giorni riportano addirittura la notizia che Israele avrebbe provveduto alla
preparazione di un campo di detenzione per gli attivisti della Freedom Flotilla ad Ashkelon. Ci sono state date indicazioni in merito
ai nostri diritti e all'atteggiamento che dovremo seguire in caso di arresto e/o interrogatorio e ci hanno fornito i numeri di emergenza e informazioni sull'avvocato che nell'eventualita' gli organizzatori metterebbero immediatamente a nostra disposizione.
In ogni caso siamo sereni: sappiamo che Israele fara' di tutto per minacciarci e spaventarci, ma sappiamo che stiamo compiendo una missione importantissima di aiuto e solidarieta' con un intero popolo: la Turchia accompagnera' la carovana via mare e avremo un telefono satellitare in nave in caso di emergenza. Vogliamo fare la nostra parte: gli aiuti (materiali da costruzione, generatori di corrente, generi alimentari per bambini, sedie a rotelle elettriche, medicinali, materiali per le scuole) ora ammontano a quasi 10.000 tonnellate!!! La mia speranza e' quella di poter testimoniare questa avventura, dimostrando la crudelta' (che polverizza ogni parola di propaganda che in questi giorni si sta spendendo allegramente su blog, siti, commenti ad articoli di stampo indiscutibilmente filosionista) del governo e dell'esercito israeliano verso Gaza, ma soprattutto consegnando aiuti fondamentali per i cittadini palestinesi. Se non fosse drammatico, ci sarebbere da ridere dei Governi italiani che si sono avvicendati, sottoscrivendo ed approvando accordi militari di cooperazione con Israele...saranno proprio i soldi dei cittadini italiani, il denaro pubblico del nostro paese, che sara' utilizzato per tentare di fermarci ed eventualmente detenerci in campi israeliani! L'Italia che butta nel cesso i quattrini dei propri cittadini, per ubbidire all'odio feroce dei sionisti: chissa' cosa ne penserebbero i disoccupati, i ricercatori universitari, le aziende in crisi, le forze di polizia senza benzina per la lotta contro la criminalita'...Ma ovviamente il regime politico e mediatico italiano non fara' passare una sola riga su questa missione umanitaria e sui rischi che sta correndo: meglio non parlarne...e' il modo migliore per dimostrare che non esiste."
(Monia Benini, 26-05-2010)


"Questa mattina (27 maggio), le navi europee della Flotta contro l'embargo israeliano a Gaza partono da Rodi, dirette verso le coste cipriote. Da lì, nelle prossime 24 ore, la Flotta muoverà alla volta della Striscia di Gaza assediata.

La Campagna Europea contro l'embargo a Gaza - una delle sigle che compongono la coalizione della Freedom Flotilla - riferisce che con la partenza delle navi europee, una delle quali è stata denominata "Ottomila" in onore dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, e quella delle tre navi che si trovano nel porto di Antalya, nella serata di oggi, comincerà l'ultimo passo prima di quello finale, che vedrà l'intera Flotta dirigersi verso la Striscia di Gaza assediata.

La Campagna Europea, che ha sede a Bruxelles, afferma: "Ci si attende che tutte le navi della Flotta - che trasportano decine di migliaia di tonnellate di aiuti - s'incontrino di fronte alle coste di Cipro a mezzogiorno di domani (venerdì 28), dove si uniranno agli altri partecipanti, trasportati da alcune barche, alcuni parlamentari europei. Da lì partirà il viaggio verso Gaza, con l'arrivo nelle acque territoriali palestinesi dopo 24 ore"."
(Infopal)

Boicotta Israele perchè l'assedio a cui sta sopponendo Gaza è inumano.

sabato 22 maggio 2010

Ancora sulla freedom flotilla.

E' possibile firmare questa lettera in supporto della freedom flotilla a questo link.
Ricordo che la freedom flotilla, gruppo di 9 barche che tenterà di rompere l'assedio di Gaza portando sacchi di cemento, apparecchiature mediche e testi scolastici, ha ricevuto pesantissime minacce da israele insieme con la promessa di non lasciarle approdare nella Striscia.

Inoltre la rete romana di solidarietà con il popolo palestinese invita tutti a recarsi a Montecitorio in caso di attacco violento della flotta da parte delle forze armate israeliane, e invita chi non sta a Roma ad effettuare azioni simili davanti alle sedi istituzionali (italiane o israeliane) delle rispettive città.

E' possibile seguire qui la flotilla in tempo reale.

Boicotta israele e supporta la freedom flotilla.