Ormai anche il governo israeliano ha ammesso che ci sono determinati generi di primo consumo che non possono entrare a Gaza. Anche se il Ministero della Difesa si rifiuta – adducendo motivi di sicurezza - di rivelare perché Israele vieti l'importazione nella Striscia di Gaza di beni come il coriandolo, la salvia, la marmellata, la cioccolata, le patatine fritte, la frutta secca, tessuti, notebook, vasi vuoti e giocattoli, pur consentendo invece l’ingresso di cannella, secchi di plastica e pettini.
Una flotta di 8 navi (freedom flotilla) sta partendo in questo giorni dai porti europei, per portare cemento, case prefabbricate, apparecchiature mediche e materiale scolastico. Il direttore del Dipartimento affari europei del ministero degli Esteri sionista, Noar Gilon ha affermato, convocando gli ambasciatori di alcuni stati europei, che "Israele non permetterà che queste navi giungano sulle coste di Gaza e rompano l'embargo." in pratica, si minaccia di fermare la freedom flotilla con la forza.
Di seguito riporto un appello in favore delle freedom flotilla. A mio parere è decisamente troppo ottimista nei confronti del governo italiano, che non credo prenderà mai posizione favorevole in merito, ma comunque vale la pena di essere diffusa.
In questi giorni sta salpando dai porti di Irlanda, Turchia e Grecia, alla volta di quello di Gaza City una flotta di otto navi che trasportano materiali da costruzione, impianti di desalinizzazione dell’acqua, impianti fotovoltaici, generatori, materiale per la scuola e farmaci da consegnare alla società civile palestinese. Si tratta di un'azione di alcune organizzazioni e reti di solidarietà internazionale, necessaria per la sopravvivenza della popolazione di Gaza, che da più di tre anni vive sotto un assedio asfissiante, priva di generi di prima necessità e dei materiali indispensabili per ricostruire un territorio martoriato dall’operazione “piombo fuso” dell’esercito israeliano, che ha causato oltre 1400 morti, tra cui 400 bambini, e più di 5000 feriti dovuti anche all’uso di armi proibite dal Diritto Internazionale, quali l’uranio impoverito ed il l fosforo bianco.
Una flotta di 8 navi (freedom flotilla) sta partendo in questo giorni dai porti europei, per portare cemento, case prefabbricate, apparecchiature mediche e materiale scolastico. Il direttore del Dipartimento affari europei del ministero degli Esteri sionista, Noar Gilon ha affermato, convocando gli ambasciatori di alcuni stati europei, che "Israele non permetterà che queste navi giungano sulle coste di Gaza e rompano l'embargo." in pratica, si minaccia di fermare la freedom flotilla con la forza.
Di seguito riporto un appello in favore delle freedom flotilla. A mio parere è decisamente troppo ottimista nei confronti del governo italiano, che non credo prenderà mai posizione favorevole in merito, ma comunque vale la pena di essere diffusa.
In questi giorni sta salpando dai porti di Irlanda, Turchia e Grecia, alla volta di quello di Gaza City una flotta di otto navi che trasportano materiali da costruzione, impianti di desalinizzazione dell’acqua, impianti fotovoltaici, generatori, materiale per la scuola e farmaci da consegnare alla società civile palestinese. Si tratta di un'azione di alcune organizzazioni e reti di solidarietà internazionale, necessaria per la sopravvivenza della popolazione di Gaza, che da più di tre anni vive sotto un assedio asfissiante, priva di generi di prima necessità e dei materiali indispensabili per ricostruire un territorio martoriato dall’operazione “piombo fuso” dell’esercito israeliano, che ha causato oltre 1400 morti, tra cui 400 bambini, e più di 5000 feriti dovuti anche all’uso di armi proibite dal Diritto Internazionale, quali l’uranio impoverito ed il l fosforo bianco.
Il governo israeliano ha dichiarato che impedirà in tutti i modi possibili (anche con la forza se necessario) l’arrivo delle navi e la consegna dei materiali. Se ciò avvenisse sarebbero in pericolo anche i 600 passeggeri di oltre 40 nazionalità che sono imbarcati sulle navi.
Per evitare che ciò avvenga, e permettere che le navi possano consegnare il materiale, chiediamo:
a) una chiara e pubblica presa di posizione delle forze politiche, dei parlamentari, degli uomini di cultura e dell’associazionismo che prevenga una ulteriore azione del governo israeliano condotta in spregio alle leggi che regolano il diritto internazionale e la convivenza civile dei popoli
b) che l’Italia eserciti una forte pressione politica e diplomatica sul governo israeliano affinché non ostacoli l’arrivo della flotta al porto di Gaza City, ripetendo, in acque internazionali, le azioni di pirateria già effettuate in analoghe circostanze negli scorsi anni.
Il silenzio che nel nostro Paese circonda le sofferenze inflitte alla popolazione di Gaza e l’assenza di attenzione verso le iniziative umanitarie di associazioni e comitati di solidarietà è inaccettabile e colpevole: quindi confidiamo in una sua iniziativa.
Roma 15 maggio 2010 – giornata della NAKBA
La Rete Romana di solidarietà con il Popolo palestinese
1. FORUM PALESTINA
2. PER NON DIMENTICARE GAZA
3. DONNE IN NERO
4. UN PONTE PER…
5. ACTION FOR PEACE
6. ASSOPACE NAZIONALE
7. ASSOPACE ROMA
8. ASSOCIAZIONE AMAL, BAMBINI PER LA PACE – ONLUS
9. PALESTINE TINK TANK
10. COLLETTIVO ANTAGONISTA PRIMAVALLE, ROMA
11. SUMUD associazione di volontariato antimperialista ONLUS, Perugia
12. ASSOCIAZIONE YAKAAR ITALIA – SENEGAL
13. C.S.O.A. LA STRADA
14. INTERNATIONAL SOLIDARITY MOVEMENT GAZA
15. ASSOCIAZIONE DI AMICIZIA ITALO-PALESTINESE ONLUS, FIRENZE
16. AMICI DELLA MEZZALUNA ROSSA PALESTINESE
17. ADESIONI INDIVIDUALI:
18. Fabio Marcelli, Giuristi Democratici
19. Luisa Morgantini
20. Gianna Pasini, Assopace Brescia
21. Mila Pernice, Forum Palestina
22. Alessandra Capone, Comitato Stop Agrexco Roma
2. PER NON DIMENTICARE GAZA
3. DONNE IN NERO
4. UN PONTE PER…
5. ACTION FOR PEACE
6. ASSOPACE NAZIONALE
7. ASSOPACE ROMA
8. ASSOCIAZIONE AMAL, BAMBINI PER LA PACE – ONLUS
9. PALESTINE TINK TANK
10. COLLETTIVO ANTAGONISTA PRIMAVALLE, ROMA
11. SUMUD associazione di volontariato antimperialista ONLUS, Perugia
12. ASSOCIAZIONE YAKAAR ITALIA – SENEGAL
13. C.S.O.A. LA STRADA
14. INTERNATIONAL SOLIDARITY MOVEMENT GAZA
15. ASSOCIAZIONE DI AMICIZIA ITALO-PALESTINESE ONLUS, FIRENZE
16. AMICI DELLA MEZZALUNA ROSSA PALESTINESE
17. ADESIONI INDIVIDUALI:
18. Fabio Marcelli, Giuristi Democratici
19. Luisa Morgantini
20. Gianna Pasini, Assopace Brescia
21. Mila Pernice, Forum Palestina
22. Alessandra Capone, Comitato Stop Agrexco Roma
Boicotta israele perchè stringe d'assedio Gaza e non permette a nessuno che non sia "embedded" di avvicinarsi.
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