Vale ancora la pena di soffermarsi su quanto la Nakba non sia finita nel '48 ma duri ancora oggi, mentre ieri ci sono state manifestazioni in tutta la west bank e a Gerusalemme per commemorare la Catastrofe.
La Nakba continua
Prendendo sounto da un articolo di Vittorio Arrigoni comparso da poco su infopal, vi propongo una riflessione.
Cominciamo con una mappa, osservatela bene. Prima di proseguire con la lettura del post, provate a notare cosa c'è che non va. Qualcosa di strano? Guardatela bene: a questa mappa si può giungere dal sito ufficiale del turismo israeliano, clikkando su mappa interattiva. Osservate la mappa, appunto, notate che mancano totalmente i territori palestinesi, la linea verde, una qualsiasi demarcazione tra territori palestinesi ed israeliani. Certo, nella mappa principale c'è una leggera ombreggiatura, ma sperisce non appena si fa l'ingrandimento.
Mi ricorda un passaggio di un libro di Ilan Pappe, di quando racconta di come oggi i villaggi palestinesi siano stati completamente cancellati, per eliminarne anche la memoria, e di come al posto di molti villaggi si siano fatti dei parchi, dove si raccontava che gli ulivi ed i mandorli, che per secoli erano stati coltivati dai palestinesi, fossero piante nate e cresciute spontaneamente.
Quello che fa imressione è la capacità di israele di cancellare anche il ricordo del fatto che li ci abbia mai vissuto qualcuno che non facesse parte dello stato di israele, così come cancella tutta la west bank e gaza, nelle loro mappe esiste solo israele.
Manifestazioni per commemorare la Nakba (breve elenco probabilmente non esaustivo)
A Gerusalemme est circa 200 persone sono scese in piazza per puntare l'attensione agli sgomberi e demolizioni di case palestinesi. Portavano caretelli con scritto: "Ebraicizzazione di Gerusalemme - la nuova Nakba".
Ad Iraq Burin una manifestazione, dopo aver lanciato in aria 62 paloncini neri in memoria dei 62 anni passati dalla Nakba, ha raggiunto la sommità di una montagna vicina, con forte significato simbolico per gli abitanti. La manifestazione è stata repressa con lacrimogeni.
Ad la Ma'asara c'è stato un festival con poesie e canti, circa 200 persone hanno partecipato.
A Bi'lin la manifestazione contro il muro era accompagnata da un grande chiave in legno, rappresentante il non-negoziabile diritto al ritorno, e c'erano 3 persone vestite da Handala. La manifestazione è stata dispersa con i gas lacrimogeni, che hanno inoltre creato degli incendi tra gli ulivi, che poi sono stati domati.
Ad Al Khalil (Hebron) la manifestazione, accompagnata anche qui da 62 palloni neri, ha portato all'arresto di un palestinese che ha scritto su un avamposto militare "this is apartheid" e "open al Shuhada street" (una strada aperta solo per gli israeliani e non per i palestinesi). Inoltre c'erano coloni che lanciavano pietre sui manifestanti.
Nella marcia che si è fatta a Gaza per chiedere il diritto al ritorno, Fatah e Hamas hanno fatto interventi in favore dell'unità politiaca dei palestinesi.
Boicotta israele perchè continua a perpetrare la Nakba.
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