Siamo antifascisti e antirazzisti. Ed è esattamente per questo che siamo antisionisti. (Rete Italiana ISM)


sabato 1 maggio 2010

Studenti

Un appello firmato da un gruppo di studenti israeliani chiede che gli studenti della striscia di Gaza possano andare a studiare nella West Bank, soprattutto perchè nella Striscia non è possibile studiare alcune materie (tra cui odontoiatria ed altre discipline sanitarie).

Un altro appello, questa volta firmato da diverse organizzazioni e gruppi studenteschi palestinesi, chede ancora una volta il boicottaggio di Israele. In particolare si stanno preparando alla giornata della nakba, e dichiarano di rifiutare ogni relazione con università israeliane, non a meno che essa non riconosca i diritti inalienabili dei palestinesi e non spinga esplicitamente a resistere all'occupazione, apartheid e colonizzazione israeliana.

Studenti. Speriamo che serva.

Boicotta israele perchè anche gli studenti lo fanno.

3 commenti:

  1. Il boicottaggio ha l’esplicito significato di negare l’identità di Israele e il suo diritto a esistere. Il che deve rendere il boicottaggio tanto più inaccettabile proprio per chi — a sinistra — si dichiara in favore di una pace per due popoli e si batte perché anche i diritti dei palestinesi siano riconosciuti. Non si può mai dimenticare che in Medio Oriente il conflitto non è tra un torto (la pretesa di Israele a esistere) e una ragione (l’aspirazione palestinese ad avere una patria), ma tra due ragioni. Sì, perché il conflitto in quella terra è tra due diritti: Israele ha diritto a vivere senza paura dei propri vicini, sicuro definitivamente del proprio futuro; e i palestinesi hanno diritto a vivere in un loro Stato indipendente. Sono due diritti ugualmente legittimi e soltanto riconoscendoli entrambi, entrambi potranno avere soddisfazione. Tant’è che ogni soluzione di pace ruota intorno al principio «due popoli, due Stati».

    Chi invece per affermare il diritto dell’uno nega il diritto dell’altro, non lavora per la pace ma per tenere irrisolto all’infinito un conflitto che ogni giorno è fonte di nuove sofferenze. Per queste ragioni al boicottaggio bisogna dire no.

    RispondiElimina
  2. Ciao Andrea,
    ti rispondo punto per punto:
    Il boicottaggio di Israele prende spunto dal boicottaggio del Sudafrica: esso non aveva, come dici tu, il significato di impedire al Sudafrica di esistere, ma di spingerlo a interrompere l'apartheid. In particolare il boicottaggio di Israele, secondo l'appello stesso dei palestinesi dice che questa prativa avrà fine quando finirà la discriminazione razziale, quando sarà garantito il ritorno dei profughi e quando finirà l'occupazione militare. Esistono gruppi di ebrei antisionisti o di israeliani che appoggiano il boicottaggio (scriverò a breve un post su questo), il che dimostra che il boicottaggio di Israele non è contro l'esistenza di Israele ma contro alcune sue pratiche.
    Per quanto riguarda la soluzione "due popoli, due stati", hai mai provato ad andare in quelle terre? Due stati ora come ora, con tutte le colonie presenti nella cisgiordania, con un muro che è costruito quasi interamente all'interno di quello che sarebbe lo stato palestinese, è veramente difficile da praticare. Quello per cui spingono ora alcuni gruppi particolarmente lungimiranti sia dalla parte palestinese che dalla parte israeliana, è un unico stato democratico in cui entrambe le etnie abbino uguali diritti.
    Per quanto riguarda i diritti dell'altro che vorrei sopprimere, si, voglio sopprimere il diritto di Israele a discrimimnare i Palestinesi, a tenerli lontani dalla loro case e a puntargli un fucile contro nei check point quando si muovono. Sono convinta che questo non vada contro la pace, ma anzi in favore della giustizia, premessa indispensabile a qualunque pace.

    RispondiElimina
  3. Intendi uno stato binazionale dominato dalla maggioranza palestinese? E naturalmente "democratico", magari nell'accezione del termine che si usa a Cuba o andava di moda nella Germania est? O che rapidamente evolverà in un regime islamico vero e proprio?

    P.S. Perché esista uno Stato bi-nazionale non basta che gli ebrei rinuncino al loro Stato ebraico; è necessario che anche gli arabi rinuncino allo Stato arabo in Palestina che esisterebbe dopo la cancellazione dello Stato sionista. Lo Stato bi-nazionale è una forma di governo assai rara nel mondo democratico e del tutto inesistente in Medio Oriente. Non v’è ragione di credere che questa innovazione verrebbe introdotta proprio qui a beneficio, guarda caso, proprio dei sionisti.

    RispondiElimina