Siamo antifascisti e antirazzisti. Ed è esattamente per questo che siamo antisionisti. (Rete Italiana ISM)


giovedì 13 ottobre 2011

Diario dalla tenda numero 4


Continua ad esserci gioia per i prigionieri che verranno liberati, ma si continua anche a ricordare chi sta ancora in carcere. Tutti sperano che i loro parenti o conoscenti siano nella lista, ma continuano ad essere pubblicate liste non ufficiali e non confermate, che creano illusioni senza dare certezze...tra qualche giorno sapremo effettivamente chi sarà libero e chi no. Mentre Hamas promette che Gilad Shalid non sarà l'ultimo soldato catturato per essere offerto in cambio di prigionieri palestinesi, il pensiero di molti torna a quelli che dal carcere non usciranno, e lo sciopero continua fino a che le richieste dei prigionieri non saranno ascoltate. Ieri sera, dopo i 4 che si sono sentiti male al mattino, anche Omar è finito all'ospedale. Tutti e 5 adesso stanno bene (o almeno così dicono) e continuano lo sciopero della fame. Il gruppo delle donne che fanno lo sciopero della fame si è infoltito, ora sono in 8, e qualcuna si ferma alla tenda a dormire. 
Questa sera c'è stata una piccola manifestazione dalle Nazioni Unite alla croce rossa. Siamo stati una buona mezz'ora davanti all'UN, e la porta chiusa ceh vedete in foto esprime molto chiaramente anche il loro atteggiamento per quanto riguarda la questione palestinese.


 

Qualcuno mi faceva giustamente notare, dall'Italia, che le richieste dei prigionieri sono veramente basilari, che quello che dovremmo chiedere è libertà per tutti. Verissimo, chi dice il contrario? Il concetto di fondo, in tutto questo, è che -anche secondo la legislazione internazionale, di cui i nostri paesi si infischiano quando si parla di Israele- non dovrebbero esistere prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane. Però, al momento, le richieste dei prigionieri sono quelle già elencate (e che ritrovate le comunicato del BNC tradotto qui sotto), si tratta delle loro rivendicazioni, della loro lotta, che personalmente sono qui solo per supportare. Mi trovo a Gaza con l'ISM, che è un movimento “palestinian led”, significa che se partecipiamo ad una lotta di palestinesi, le nostra richieste non ha senso siano diverse da quelle dei palestinesi stessi. Se indicessero uno sciopero della fame fino alla libertà di tutti i prigionieri, probabilmente morirebbero tutti di fame. È anche chiaro che però in Italia, dove si tratta di fare pressione per la libertà e giustizia, premesse necessarie ad una qualche forma di pace, ha senso rivendicare anche il fatto che tutti i prigionieri debbano essere liberati.

A proposito di Italia, ho qui un elenco (sicuramente non esauriente, dal momento che è stato fornito da un'amica che lo ha trovato su facebook) di persone che ha digiunato ieri, o che stano ancora digiunando: Flavia Menta, Luca Stocchi, Marisa Conte, Elena Bellini, Renato Tretola, Katia Votoli, Maria Elena Delia, Francesca Antinucci, Francesco Lombardi, Daniela Rosa Carriero, Cinzia Baldessarri, Alessandra Capone, Michele, Rosa Schiano, Glenda Acito, Nao Ishiyama. (sicuramente qualcun* manca, fatevi vivi se volete che scriva qui il vostro nome). A Milano il 22 e 23 ottobre in piazza Mercanti – Duomo, 10 attivisti (4 italiani e 6 egiziani) attueranno uno sciopero della fame in solidarietà coi prigionieri palestinesi. Potrete trovare gli attivisti e le attiviste presso un gazebo sabato 22 dalle 10 con materiale informativo. Alle 17 ci sarà un presidio indetto dall'associazione ISM-Italia (che è cosa diversa dal movimento ISM, di cui faccio parte). Sono in attesa di ulteriori aggiornamenti ed adesioni, ma per ora i nominativi di chi digiunerà sono: Anna, Annalisa, Agata, Antonio, Majed, Mahe, Mohammed, Ashraf, Salam, Mido...Per quanto riguarda Varese domani digiunerà Filippo, sabato Anna (da confermare), domenica Gisa e lunedì Valeria.
È stata creata una pagina facebook (in italiano!) in solidarietà con i prigionieri.
Comuncia a prendere forma l'iniziativa di cui vi raccontavo che prevedeva di mostrare foto di prigionieri e raccontare le loro storie di fronte al campidoglio ogni lunedì. In fondo a questo lungo post trovate altre informazioni.
Intanto continua la campagna di addameer che chiede di fare pressione sulla croce rossa perchè il prigioniero ahmad Sa'adat venga visitato da un medico e riceva le necessarie cure. Il sito “free Ahmad Sa'adat” riporta: “nonostante le sue stesse crisi di salute, quando gli si è domandato come pensasse di continuare lo sciopero, ha risposto: "Continueremo. Non accetteremo queste condizioni degradanti. O vivremo dignitosamente o moriremo innalzando le mani"”


Intanto qui arrivano notizie che il Fronte abbia organizzato per ieri a Khan Younis una lunga catena umana in solidarietà con i prigionieri (ed in particolare con Akhmad Sa'adat), i partecipnti portavano bandiere palestinesi e del Fronte Popolare, con foto dei prigionieri. Mahmud Al Ras, uno dei leader locali, ha dichiarato: “Siamo contenti di questo scambio di prigionieri, speriamo sia un primo passo verso la liberazione totale di tutti. Continueremo le nostre attività in supporto dei prigionieri e facciamo un appello alle organizzazioni internazionali perchè entrino in gioco proteggendo i loro diritti.”
In Giordania è stato dichiarato ufficialmente davanti alla croce rossa che in 9 hanno iniziato uno sciopero della fame a tempo indeterminato, ed altri 66 sciopereranno a staffetta. I partecipanti sono soprattutto giovani, facenti parte di diverse fazioni politiche.

E poi è arrivata una dichiarazione, raccolta da un avvocato di Addameer, di uno dei leader delle rivolte in carcere. Trovo interessante trascrivere la traduzione.

Quindi, qui di seguito troverete:
  1. Traduzione della dichiarazione di Ahed Abughoulma dal carcere di Askalan.
  2. Traduzione dell'appello del Boycott National Committee per boicottare Israele in supporto dei prigionieri.
  3. Invito alla presenza in campidoglio

Traduzione della dichiarazione di Ahed AbuGhulma dal carcere di Askalan
Ahed Abughulma è uno dei leader delle proteste in carcere, è stato imprigionato in un carcere controllato da inglesi ed americani (lo stesso dove si trovava Sa'adat) fino a quando il carcere è stato preso dai sionisti e da allora si trova a scontare l'ergastolo nelle carceri israeliane.

Tutti i prigionieri stanno bene, in buona salute, e conservano la loro grande dignità. Essi sono in grado di continuare lo sciopero della fame iniziato 2 settimane fa, e sono abbastanza forti per farlo. Continueremo fino a che non raggiungeremo i nostri obiettivi.

Anche la settimana scorsa, quando un altro avvocato di Addameer è venuto a farci visita, abbiamo insistito sul fatto che la violenza che gli israeliani usano contro di noi non ci farà desistere dal richiedere condizioni umane di detenzione.
Sono molto contento di come si stanno comportando questi prigionieri e prigioniere, sono convinto che essi stiano creando una nuova situazione in prigione e che segnino l'alba di un nuovo movimento dei prigionieri. Mi auguro che tengano duro e non cambino posizione fino a che non otterrano ciò che chiedono.
Assicuro ai miei compatriotti che presto innalzeremo la bandiera della vittoria sotto il nome dell'unità dei prigionieri palestinesi.

Voglio mandare i miei apprezzamenti ai palestinesi che ci sono vicini in questa lotta. Le diverse attività con cui ci supportano ci danno la forza di continuare, e gli infondono la caparbietà necessaria con Israele. Chiedo loro, d'altronde, di continuare ed aumentare le attività di supporto ai prigionieri.

Saluto e ringrazio il mondo arabo ed il movimento internazionale di solidarietà, perchè sono con noi e mostrano sostegno alla giusta causa palestinese, in particolare coloro che sono in sciopero della fame in solidarietà con i prigionieri in sciopero della fame. Questa presa di posizione da parte degli attivisti in altri paesi è molto importante ed è simbolo di chiarezza di vedute e limpidezza delle posizioni. Essi fanno davvero un grande sforzo per essere parte di questo sciopero della fame.

Apprezzo anche le associazioni internazionali per i diritti umani, attive nell'intento di mostrare le situazioni in cui i prigionieri versano e che li supportano. Mi auguro che continuino fino a che il diritto al ritorno, all'indipendenza ed autodeterminazione non saranno garantiti.



Appello del BNC
Il Boycott National Commettee rappresenta le associazioni e gruppi che hanno firmato l'appello el 2005 per il boicottaggio, disinvestimento e snazioni nei confronti di Israele.


Il Comitato Nazionale per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni verso Israele (BNC) sostiene le legittime richieste dei prigionieri politici palestinesi espresse nel loro sciopero della fame a tempo indeterminato e chiede di intensificare la campagna globale BDS per porre fine all'impunità di Israele

Palestina occupata 2011/11/10

Per il quindicesimo giorno di fila, i nostri coraggiosi prigionieri politici continuano il loro sciopero della fame a tempo indeterminato nelle carceri israeliane, sfidando i muri di silenzio e di complicità internazionale, esprimendo così il loro rifiuto alle umiliazioni e alle quotidiane violazioni dei loro diritti.

Mentre si festeggia l'anniversario delle Nazioni Unite di solidarietà con i prigionieri politici sudafricani, le Nazioni Unite stesse, sotto l'egemonia degli Stati Uniti, hanno voltato le spalle sulla situazione dei prigionieri politici palestinesi, tra cui centinaia di minori, che giacciono in grave difficoltà nelle carceri israeliane, notoriamente disumane. Questa situazione esercita una pressione morale sulla società civile internazionale ad agire, al fine di spingere efficacemente Israele a liberare tutti i prigionieri palestinesi e arabi politici e, nel frattempo, rispettare i loro diritti riconosciuti a livello internazionale.

Il BNC, la più grande coalizione palestinese società civile e che rappresenta la stragrande maggioranza dei sindacati, coalizioni e le forze politiche, supporta pienamente lo sciopero della fame richiesto dal prigionieri palestinesi e sostiene le loro legittime richieste per:

-Porre fine alla pratica dell'isolamento
-Terminare il divieto di istruzione universitaria per i detenuti
-Terminare la prassi di punizione collettiva, compresa la negazione delle visite, e imposizione di sanzioni pecuniarie sui prigionieri
-Porre fine alle incursioni provocatorie e invasioni delle celle prigionieri
-Fermare la pratica di ammanettare le mani e le gambe dei prigionieri durante le visite di familiari e avvocati
-Migliorare le condizioni di salute di centinaia di prigionieri malati e feriti e fornire loro le cure necessarie
-Permettere a libri, giornali e vestiti di entrare nelle prigioni
-Permettere la trasmissione di canali televisivi satellitari che sono stati banditi dal servizio penitenziario israeliano (IPS)
-Porre fine al limitare di 30 minuti ogni mese per le visite, e al rifiuto arbitrario di visite

A sostegno di sciopero della fame dei prigionieri politici palestinesi, la BNC fa un appello a intensificare in tutto il mondo il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) contro Israele, in quanto questo è il modo più efficace di fare pressione su di esso fino a che non rispetti tutti i diritti del popolo palestinese:

--Chiediamo di intensificare il boicottaggio delle istituzioni accademiche israeliane, tutte complici dell'occupazione israeliana e dell'apartheid, in risposta alla negazione del diritto fondamentale prigionieri palestinesi all'istruzione
--Chiediamo di organizzare campagne di boicottaggio e disinvestimento in tutto il mondo prendendo di mira aziende israeliane e internazionali che hanno contratti con la IPS (Israeli Prison Services) o altri enti che riforniscono l'ampio settore delle carceri, centri di detenzione e il farsesco sistema dei tribunali israeliani. Le aziende che partecipano in queste attività sono complici di gravi violazioni dei diritti umani internazionali e ricavano profitto dallo sfruttamento dei prigionieri palestinesi, costringendo i detenuti a pagare prezzi esorbitanti a causa della mancanza di alternative. Chiediamo che la leadership palestinese bandisca queste aziende da gare d'appalto pubbliche e private, e chiedamo una legislazione rigorosa nel mondo arabo volta a boicottare queste aziende.
--Chiediamo di boicottare la Israeli Medical Association (IMA) e l'espulsione dalla World Medical Association (WMA) perchè i suoi membri sono coinvolti nella tortura, e perchè ha ripetutamente violato il principio fondamentale contro la tortura del codice dei medici, e la Dichiarazione di Tokyo, che obbliga i medici a denunciare e segnalare le torture ogni volta che si presentino. Ci sono numerose prove che documentano le visite dei medici ai prigionieri israeliani, in cui essi vedevano i prigionieri in vari momenti durante e dopo episodi di tortura, in cui essi hanno reagito non protestando o denunciando ma rimandando i prigionieri ai loro interrogatori. Inoltre IMA sta portando avanti un silenzio complice per quanto riguarda lo sciopero della fame dei prigionieri palestinesi in corso, dal momneto che è stato riportato che l'IPS ha sequestrato dalle stanze dei prigionieri il sale, che è essenziale per la loro salute e la sicurezza durante lo sciopero. Ricordiamo qui che l'Associazione Medica del Sud Africa fu costretta a ritirarsi dalla WMA a causa della sua complicità medica [1].

Il movimento dei prigionieri palestinesi 'è sempre stato in prima linea della lotta palestinese per la libertà, la giustizia e l'autodeterminazione. Come la fame dei prigionieri palestinesi fa esplodere le pareti delle loro celle di prigionia [2], a nostra volta dobbiamo spingere la coscienza della società civile internazionale a far rendere conto ad Israele delle sua azioni secondo il diritto internazionale, intensificando le campagne BDS contro di esso.

[1] Per ulteriori informazioni, vedere: http://www.bricup.org.uk/documents/archive/BRICUPNewsletter45.pdf. Entrambi i Medici per i diritti umani-Israele, e il Comitato pubblico contro la tortura in Israele (PCATI) hanno presentato la documentazione per il formato WMA a sostegno della domanda per l'esame della registrazione della complicità della IMA nella tortura.

[2] Si riferisce al famoso Ghassan Kanafani "Perché non hanno fatto esplodere [entrambi] i lati dei muri?" Dal suo romanzo, Uomini al sole. Kanafani è un giornalista palestinese che è stato assassinato da Israele nel 1972, all'età di 36 anni.


Presenza in campidoglio

Si è deciso di organizzare e mantenere a lungo termine -- cominciando con il prossimo lunedi 17 -- una presenza in solidarietà con i prigionieri palestinesi in sciopero della fame, da tenersi al Campidoglio ogni lunedì sera, giorno di Consiglio Comunale, dalle 16:30 alle 18:30.

Il presidio settimanale dovrebbe consistere in un gruppo di almeno 10 persone, ognuna delle quali dovrebbe portare la fotografia di un prigioniero, ogni volta diversa. Ogni lunedì, si dovrebbe inoltre raccontare la storia di alcuni dei prigionieri dei quali si porta la fotografia.

Per favore, scrivete a me annafar@msn.com o telefonate al 320 6359555 per comunicare le vostre disponibilità specificando, se possibile, se per tutti i lunedi o ad esempio uno si ed uno no. Sarebbe utile avere anche un recapito telefonico (nel caso di cambiamenti all'ultimo momento). Questo mi aiuterà a coordinare e organizzare i turni.

Abbiamo bisogno di voi,della vostra presenza, di poche ore del vostro tempo, a sostegno di questa coraggiosa campagna di disobbedienza e protesta nonviolenta, e a favore dei diritti umani fondamentali."

4 commenti:

  1. importantissimo quello che hai scritto .. ti ringrazio infinitamente Silvia ..
    ti seguiamo .. e vi siamo vicini

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  2. Ciao Silvia, grazie per questo importante aggiornamento! Volevo avvisarti che allo sciopero a staffetta organizzato da Varese si è aggiunta Fiorella che digiunerà martedì 18.

    BOICOTTIAMO ISRAELE, SEMPRE!

    Un abbraccio,

    Valeria

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  3. Buongiorno Silvietta e buongiorno anche a Valeria. Silvia se non ti dispiace lascio un messaggio a Valeria (che nonconosco) @Valeria se ripassa ti qui: Abbiamo fatto anche noi un giorno di sciopero mercoledi. Vorremmo partecipare alla staffetta. Rough ha creato questa pagina se puoi passa https://www.facebook.com/home.php?ref=hp#!/pages/Solidariet%C3%A0-con-i-prigionieri-palestinesi-ITALIA/276818265672531?sk=wall oppure contattami su fb al link del nome. Sono passata da te ma mi dice che devo registrarmi su splinder.
    Un abbraccio grande a voi tutti e a tutti coloro che stanno scioperando.
    Grazie ...

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  4. @Fla mi spiace ma non sono iscritta a fb...comunque io sono nella mailing list per il coordinamento dello sciopero della fame di cui fa parte anche Silvia e Rough...se hai i loro indirizzi mail ti potrebbero inserire nella mailing list così ci organizziamo! Io l'ho fatto ieri e mi sono ripresa solo ora (ho la pressione bassissima di natura e non ho una gran riserva di grassi...), ma sono stata contenta di farlo, di aver fatto sentire con il mio piccolo gesto la mia vicinanza a tutti gli amci palestinesi. Poi ho capito cosa vuol dire -nei fatti- stare senza mangiare...(anche se solo per un giorno)

    Un grande abbraccio a te e Silvia!

    P.S. il mio blog ormai è abbandonato a se stesso (qui lo metto perchè avevo provato a commentare come anonima ma non me lo pubblicava)

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