Siamo antifascisti e antirazzisti. Ed è esattamente per questo che siamo antisionisti. (Rete Italiana ISM)


sabato 29 ottobre 2011

L'abitudine e l'insonnia

Qual'è la cosa che mi fa più paura di Gaza? L'abitudine.
L'abitudine alle bombe, l'abitudine agli spari. L'abitudine ai droni ed agli f16, l'abitudine alle menzogne sioniste.

Oggi eravamo in riunione, con gli stessi che portavano avanti lo sciopero della fame per i prigionieri a Gaza (in arrivo importanti novità...ma ancora non sono ufficiali...ssstt!) e ci ha telefonato un amico dicendo che 5 uomini erano stati uccisi in un bombardamento a Rafah. Ci siamo fermati un momento, abbiamo ascoltato la radio (o meglio hanno ascoltato la radio, perchè io l'arabo non lo capisco), ed hanno capito che i morti provenivano da dei campi di addestramento della resistenza. Tra i morti c'erano anche alcuni leader. C'erano anche dei feriti. Succede, hanno bombardato, sono morte delle persone che avrebbero voluto difendere la loro terra. Allora, alcuni degli amici di questi assassinati hanno lanciato dei missili (quelli artigianali, questi che si riescono a fare qui a Gaza) verso una qualche città israeliana. Tre feriti, forse, nessuno grave. E, come qui è normale, i media sionisti hanno urlato all'attacco da parte dei pericolosi terroristi verso Israele. Allora, Israele “attaccato”, ha dovuto difendersi, come no! Abbiamo sentito un boom anche da casa nostra. Ho saputo che stavano bombardando tutta la striscia. Ho letto che sono morte altre due persone a Rafah, sono state portate all'ospedale Najjar a pezzetti. Ed è stata ferita, in mezzo ad altri 20, una bambina di 12 anni.

Ma siamo a Gaza, è normale. Qui la vita non vale nulla. Qui siamo tutti pericolosi terroristi. Per chi è nato e cresciuto qui, è sempre stato così.

Mentre scrivo il suono dei droni continua a ronzare sopra la testa, ed anche questo è diventato un suono normale. C'erano notti in cui mi addormentavo, qualche tempo fa, pensando “perfavore, drone che ronzi nelle orecchie, perfavore, questa notte non uccidere nessuno...o almeno nessuno che mi sia capitato di incontrare!” Ora, quasi, sembra il suono di un go-cart da quanto è forte. Radhika voleva dormire, non ci riesce perchè il rumore dei droni è troppo intenso. È uscita di camera sua esclamando: “Ma perchè oggi fanno un suono così forte?!? Ma cosa stanno facendo? Ma perchè in questa zona? Perchè così bassi? Non riesco a dormire!” Tutta Gaza è pervasa dallo zzzz delle zannane, come chiamano qui i droni. E buona parte di Gaza, probabilmente, questa notte soffrirà d'insonnia.

Ieri pomeriggio i soldati israeliani ci hanno sparato contro dalle torrette di controllo, a Khuza'a. Stavamo camminando su una strada normale, con un gruppetto di bambini. Era la strada che i bambini percorrono tuuti i giorni per andare e tornare da scuola. Di solito in quella strada i sionisti non sparano. L'avrò percorsa un centinaio di volte, non è mai successo nulla. Non succede nulla per cento volte, e alla centounesima sparano. E sparano anche se ci sono i bambini. E i bambini non si scompongono...si appiattiscono al suolo per qualche minuto, e poi tornano indietro e scelgono un'altra strada per tornare a casa. Qui funziona così. Sanno che i soldati sionisti alle torrette possono decidere della loro vita...è sempre stato così. Per cento volte si passa tranquillamente, si può andare e tornare da scuola. La centunesima sparano e colpiscono al ginocchio per esempio l'allora quattordicenne Wafa', che stava solo tornando a casa dopo le lezioni, due anni fa. “Loro” sono li, sono sempre stati li. E per tutta la loro vita, questi futuri uomini e donne palestinesi hanno sempre saputo che, dalle torrette, un soldatino biondo può decidere se piantargli un proiettile in corpo oppure no. E, davvero, la cosa più terrificante è che questo, qui, è normale.

I carcerieri israeliani avevano promesso che avrebbero smesso di mettere in isolamento i prigionieri, che anche Akhmad Sa'adat sarebbe stato in una cella qualunque, con altri detenuti. Non ti fidare mai di un sionista. Da ieri Sa'adat è in isolamento per un altro anno, ecco, anche questo è normale. “Loro” possono mentire, e loro mentono perchè loro possono. 

Ricordo un'amica gazawa che quest'estate è riuscita ad andare in Europa, con una borsa di studio di qualche settimana. Mi ha detto che la cosa più strana era riuscire a muoversi per esempio da Bruxelles a Parigi senza trovare check point, senza che nessuno ti fermasse. “Voi in Europa potete andare ovunque, è incredibile!”

Io lo so che c'è un altro mondo fuori. Che la vita vale più di una pallottola di un cecchino. Che non è vero che ovunque ci sono le bombe, che non è vero che ovunque ci sono i check point, che non è vero che per forza se vai a scuola devi essere sotto tiro continuo di un'arma da una torretta di controllo... Però qualcuno non lo sa. Qualcuno, da qui, non è mai uscito. E pensa che questo sia l'unico mondo possibile. E ci fa l'abitudine.

Voi laffuori lo sapete che questo non è l'unico mondo possibile. Perfavore, non fateci l'abitudine.

Questo è il suono dei droni (grazie a Ruqaya che lo ha registrato). Qui, probabilmente, soffriremo d'insonnia a causa di questo ronzio. E voi, per che cosa soffrirete d'insonnia?

5 commenti:

  1. http://www.varese7press.it/36936/aggiornamento-dalla-striscia-di-gaza-a-cura-di-silvia-todeschini-attivista-ism/

    ciao Silvia! non ci faccio l'abitudine e nel mio piccolo cerco di dar voce alla Palestina e ai palestinesi!

    Grazie per quello che fai, ti mando un forte abbraccio!

    Valeria

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  2. Coraggiosa Silvia!
    Proprio mentre leggo dei droni Israeliani sopra la mia testa passa un aereo di linea(che ovviamente non è la stessa cosa)e per qualche secondo sento un brivido che come una scossa da un milione di watt attraversa rapida e spietata la colonna vertebrale andando cosi a “morire”,come colpo di cecchino, precisamente al centro del cuore...
    Leggendo questo tuo racconto di “una normale giornata”di vita vissuta a Gaza, devo ammettere che ho percepito emozioni cosi reali, cosi vive, cosi tremendamente assurde!
    Personalmente il discorso Palestina/Israele lo sto “approfondendo” solo da pochissimo tempo e con quei poveri mezzi che dispongo per “indagare”.
    Infatti colgo l’occasione per ringraziarti di aver creato questo blog perché OVVIAMENTE COME GIA’ SAI è una cosa molto importante riuscir a far trapelare informazioni non contaminate dai media/politici e farle arrivare immacolate e violente all’orecchio delle persone CHE VOGLIONO SAPERE LA PURA E SEMPLICE VERITA’!
    Questo spazio vitale che hai creato è un qualcosa che mi da la speranza e allo stesso tempo la certezza di poter riuscire a sapere, a capire un po’ meglio quello che realmente accade in quella terra violentata…
    …RIPETO GRAZIE DAVVERO…
    Sai , sto cercando la forza di intraprendere il viaggio che mi possa portate a Gaza, ma ovviamente vorrei intraprenderlo solo quando potrò fornire un aiuto tangibile …
    Credo che partire cosi senza avere delle” particolari doti” o cose del genere trasformerebbero la mia voglia di aiutare in un intralcio totale a chi sa fare…
    Però vorrei poter realmente riuscire a fare qualcosa,per il momento,anche da qui…
    Cmq tralasciando le mie personali aspirazioni volevo lasciarti con una frase di Ernest Hemingway:
    “Presentare le cose nella loro verità. Dire la cosa vera, la successione dei movimenti e dei fatti che producono l'emozione, e che resta valida per un anno e per dieci anni o, se siete stati fortunati e se l'avete espressa con una grande purezza, per sempre”.
    Sono contento di essermi imbattuto su questa pagina e so che da oggi potrò sapere grazie a te.
    Ti abbraccio forte
    Simone

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  3. DA Convoglio Restiamo Umani:

    Please read and share this intense testimony from @Yasmeen El Khoudary // Leggete e condividete questa testimonianza da Gaza

    "i dont expect you to read or react to this. im writing this, wishing it could help my mind becoming 'spotless'. what would a life without constant buzzing of a drone (eternal buzzing of the spotless drone?), news and politics be like? i guess ill never know. but at least i know what it feels like to be a victim of psychological torture."

    "Non mi aspetto che lo leggerete o reagirete. Scrivo con la speranza che questo mi aiuti a liberare la mente. Cosa sarebbe la vita, le notizie e la politica senza il costante ronzio dei droni? Credo che non lo saprò mai, ma per contro so cosa signifca essere vittima di una tortura psicologica".

    http://networkedblogs.com/pdcDm?a=share&ref=nfA

    Voice from Gaza, Palestine: i hate being a victim of psychological torture, and israel for making.

    yelkhoudary.blogspot.com

    10 ore fa ·

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  4. DA Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese:

    ‎"Nelle prime ore di oggi, 31 ottobre, altri due resistenti palestinesi sono stati uccisi durante raid aerei israeliani: il bilancio delle vittime della nuova aggressione contro la Striscia, negli ultimi due giorni, è dunque salito a 12."

    Striscia di Gaza, bombardamenti nella notte: sale a 12 il bilancio delle vittime dei raid d'Israele.

    http://www.infopal.it/leggi.php?id=19740

    www.infopal.it

    circa un'ora fa ·

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  5. A Valeria:

    Grazie mille per i preziosi aggiornamenti! Questa specie di sfogo lo avevo scritto più di 24 ore fa, le cose si sono evolute da allora...
    Quello che non è cambiato è il costante zzzzzzzzzzzzzzzzzZZZZZZZZZZzzzzzzzzzzZzzzzzZZZZzzZzZzzZ delle zannane.

    A Ivre:
    Bello sentire che questo lavoro è utile! Solo una cosa, che consiglio di solito a chi vuole venire in Palestina, andate in Cisgiordania prima di venire a Gaza...ve lo dice una che ormai è stata messa nella lista nera ed in Cisgiordania non ci può più andare! Poi, per andare giù in cisgiordania, (parlo per l'ISM) non servono particolari doti: bastano una buona dose di sangue freddo e di rispetto della cultura locale ed il gioco è fatto. C'è un trining, è aperto a tutti, ti spiegano tutto li.
    Qui trovi alcune info: http://libera-palestina.blogspot.com/p/ism-cose-e-come-collaborare.html oppure fai riferimento a palsolidarity.org che è il sito dell'ISM.

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