Siamo antifascisti e antirazzisti. Ed è esattamente per questo che siamo antisionisti. (Rete Italiana ISM)


martedì 8 novembre 2011

Claudio dalla Cisgiordania, prima lettera.

Oggi vi lascio alle parole di Claudio, produttore biologico di Trapani, che è stato per qualche mese in cisgiordania con l'ISM. Le sue lettere sono molte e molto umane, e le pubblico postume. Mi sembra importante pubblicarle anche perchè, se ci focalizziamo troppo su Gaza, va a finire che dimentichiamo che la Palestina è molto più grande...e poi mi piace l'idea di raccontare cosa fa l'ISM in quel posto che qui chiamano "l'altro pezzo di casa nostra". 
...magari poi a qualcun* viene voglia di partire ;o)


Sono arrivato al Ben Gurion nella notte tra sabato e domenica; avevo conosciuto degli israeliani che erano stati in vacanza da noi due anni fa e che avevano lasciato un indirizzo e un invito a venirli a trovare; così sono stati il mio lasciapassare per Israele; per la prima notte avevo il telefono di una ragazza di Tel Aviv, nipote di quelli che erano stati da noi; mi hanno ospitato nella notte, in una città con 33 gradi alle due di notte e una umidità tropicale.... Anche a Tel Aviv ci sono manifestazioni di studenti con le tende in piazza, con due obiettivi, problemi di costi delle case e certi aumenti indiscriminati; anche questa è una cosa politica, cercano di spingere la gente verso le colonie, dove gli danno le case gratis; io ad ogni modo ho fatto il turista con un lunch di insalate varie, salse di tutti i tipi, in un posto a Jaffa, sul mare, gestito da israelo palestinesi; poi in treno per Haifa ad andare a trovare Evie (la conoscente);il treno è sempre pieno, e viaggia con tale aria condizionata da stare quasi male; mi hanno fatto fare un tour di Haifa, andando soprattutto a Akko, una strabiliante fortificazione sul mare con dentro un paese antico, cortili fortificati, e ora posto turistico. Comunque i miei quel giorno erano di babysitting dai nipoti, e così mi hanno portato a casa del genero (anche loro erano stati da noi, con solo il figlio maggiore) insediamenti sulle colline di fronte al Libano, a 600 mt di altezza. Per sera ritorno in treno a Tel aviv; ormai avevo fatto abbastanza per giustificare il mio viaggio in Israele!

Martedì mattina bus per Gerusalemme; non ha orario, si riempie e parte continuamente, e sempre ci sono su un numero infinito di questi figuri neri, con le treccine, i cappelli larghi, le camicie bianche i cappotti lunghissimi; la mia amica di Tel Aviv diceva con una certa rabbia, che possono bene avere la loro religione, ma perchè studiano a carico dello stato, mentre loro giovani non li aiuta nessuno?

Ad ogni modo arrivo a Gerusalemme, alla perquisizione (molto sommaria) all'arrivo alla stazione degli autobus; assedio di taxisti che ti vogliono portare in giro, poi la telefonata ai miei contatti dell'International solidarity movement, e un autobus fino alla porta di Damasco. L'appuntamento sarebbe stato per il mercoledì mattina, e così ho gironzolato per i mercati della città vecchia. Quartieri contorti, stradine che salgono e scendono, venditori di tutto, comprese le zone di arredi sacri. Incontri anche un prete (italiano) con una grossa croce in spalla, che si tira dietro una schiera di oranti e di giaculatorie....

E' divertente che in israele c'è il tocco di modernità anche nei mercati, alcune intersezioni del mercato con grossi condizionatori. Lo spreco di energia che ho visto qui è assurdo......

Finalmente lo spostamento a Ramallah con i "service", bussini che viaggiano su itinerari stabiliti, a prezzi ragionevolissimi.

Qui abbiamo fatto due giorni di training; istruzioni per l'uso. I principi che ci animano, non violenza, organizzazione collettiva, e leadership palestinese; poi la storia delle divisioni in zone A, B e C, ma con i militari invasori che le possono anche spostare; sarebbero una zona a sovranità palestinese, una mista e una solo a controllo delle forze di occupazione. Poi l'addestramento a resistere agli spintoni, agli arresti casuali (di palestinesi), ai tipi di lacrimogeni che sparano, ma anche i proiettili che chiamano di gomma, ma sono acciaio rivestito di un leggero strato di gomma!

In mezzo c'è stata anche la partita, Palestina Tailandia per il girone asiatico dei mondiali 2014; chi avrebbe mai detto che andavo anche allo stadio! una bella costruzione con soldi ONU, attaccata alle muraglie di Qalandia; le scritte lungo tutto il muro sono strabilianti, vertendo sempre sull'apartheid. Comunque una gran bella festa di popolo con così tanti ragazzi e donne, tamburi e bandiere. Intanto ripassavo un pò di arabo con i ragazzi che avevo intorno.

Sono con una bella banda di ragazzi, mi pare che quello proprio vecchio ha 28 anni ed è al secondo master negli USA; se no sono tutti universitari; per cui mi tocca andare ai loro ritmi..... le serate a chiaccherare, tutti su qualche computer a guardare le notizie; quando non ne posso mi sdraio su un pezzo di materassino (un pezzo perchè le ultime due notti eravamo 17 in questo appartamento), con il cappellino sugli occhi, e poi man mano vengono giù anche gli altri.....

e ieri il venerdì! il giorno delle manifestazioni. Ci siamo dislocati in varie località; alcune sono sei anni che fanno la manifestazione e orami è meno sentita; qualcuna è vero che è riuscita a fare spostare qualche pezzo di muro; sono andato ad un villaggio (Nabi Samwel)circondato da colonie su tutti i lati, per cui ogni uscita della gente è una serie di permessi.... altro che poter andare a lavorare; noi almeno gli serviamo a resistere; i sionisti hanno li un mausoleo di non mi ricordo cosa, giusto all'entrata del villaggio, e così quando decidono ti chiudono dentro completamente; all'una il paesino si è mosso, con sei di noi, due israeliane per la pace e anche Samira Hass che scrive su Haaretz; ci hanno fronteggiato, spintonato, provato a fermare una ragazza (al che abbiamo fatto un quadrato intorno fino a che sono loro che l'hanno mollata); una notevole sudata! poi un rinfresco in una casa palestinese e l'invito a tornare venerdì prossimo, e subito giù in fondo alla valle, a prendere un autobus per Gerusalemme, per arrivare a Sheikh Jarrah, il quartiere est dove continua il braccio di ferro tra arabi e colonizzatori. C'è una casa di cui metà è stata occupata con un imbroglio e ora la tengono con i denti (più di due anni), anzi ne hanno già preso una di fronte. Anche ieri la manifestazio era di varie centinaia di persone, con anche Luisa Morgantini. La situazione è paradossale, la famiglia araba che sta dietro è sempre assediata, e i nostri hanno una tenda con sempre almeno tre o quattro a tenere la posizione.

Oggi tutti a Nablus, con assemblea organizzativa, problemi economici legati a costi legali, il Ramadan in arrivo, la campagna delle olive a cui prepararsi, per cui sarò io a tenere i contatti con i villaggi e prepararsi dove ci sono i problemi più grossi.

Di pomeriggio invece a Iraq Burin, altro paese assediato dagli occupanti; i militari tengono camionette sulle strade per impedire agli internazionali di salire in paese ad aiutare, per cui siamo saliti correndo in mezzo alle balze e agli ulivi..... e non ci hanno beccato! Poi verso le sei si è raccolta la gente del paese e siamo saliti verso la collina di fronte, la cui parte superiore è occupata da una colonia che ha preso pezzi di terra; quando chiedo come è possibile, spiegano che gli imbrogli risalgono ancora all'occupazione turca, per cui hai a fare ricorsi legali, continua a rimanere che il più forte occupa.. Noi siamo saliti con megafoni e un bel gruppo di gente, ma oggi la soldataglia si è limitata a guardarci dall'alto, altre volte invece hanno bombardato di lacrimogeni.


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