Vi racconterò di due luoghi, questa sera. Due luoghi lontani, ma sorprendentemente simili. Due luoghi simili, ma non identici. Due luoghi fratelli, per cui la causa del problema è simile, e che, in un certo senso, possono essere quasi confusi.
Nel primo di questi luoghi i contadini non possono raggiungere i loro campi. L'esercito ha recintato un'area, che prima apparteneva ai contadini, e non permettono a nessuno di avvicinarsi. Spendono montagne di soldi per questo. Pensate che sono arrivati al punto di costruire un muro, per recintare territori che prima erano accessibili ed ora non lo sono più. Se ci si avvicina troppo l'esercito o la polizia lanciano i lacrimogeni, l'uva è contaminata, come le mele. Il raccolto della lavanda, quest'anno, è andato male perchè chi doveva prendersene cura non è potuto arrivare alle piante. Si sta pensando di chiamare quel territorio “area di interesse strategico”, per potere arrestare chiunque vi si rechi. Tutto questo per dare la possibilità a pochi ricchi di costruire all'interno dell'area recintata. E chi si oppone a tutto questo viene chiamato “terrorista”.
Nel secondo luogo coloro che detengono il potere stanno costruendo un treno ad alta velocità. Il treno procura inquinamento acustico e deturpamento del paesaggio. Passa vicino a due villaggi in cui il terreno agricolo è già stato ridotto in passato a causa del muro dell'annessione. Con questo nuovo treno ancora altra terra andrà persa, alcuna per via delle costruzioni, altra per il tracciato attuale della ferrovia, altra ancora – così come temono i residenti – resterà inaccessibile ai contadini per “ragioni di sicurezza”, vietando l’acceso alle aree agricole più vicine al tracciato del treno. In un altro villaggio affetto da questa linea ad alta velocità si stima che circa 90/100 famiglie saranno danneggiate dall’impossibilità di coltivare la terra vicino all’area stabilita per la costruzione della ferrovia. Ma le stime sono solo presunte, dal momento che il Consiglio del villaggio non ha ricevuto progetti di pianificazione ufficiali né notifiche formali di alcun tipo. I progetti non sono mai stati ufficialmente consegnati. (il corsivo sono citazioni da qui)
Il primo luogo descritto è la val di Susa, provincia di Torino, Italia. Il villaggi di cui si parla nel secondo luogo sono Beit Surik e Beit Iksa , Cisgiordania. Il primo progetto è la Tav-Tac Torino-Lyone, mentre il secondo è la linea ferroviaria ad alta velocità A1 tra Tel Aviv e Gerusalemme, progetto in cui è fortemente coinvolta l'italiana Pizzarotti (con sede a Parma).
Se qualcun* li ha confusi, significa che la Palestina è molto più vicina di quello che pensiamo. Le "closed military areas" somigliano molto alle "aree d'interesse strategico". I treni ad alta veloctà portano più velocemente di tutto ingiustizia. Non fraintendetemi, la Palestina non è la Valsusa. Non sono la stessa cosa, la sofferenza non è uguale. Ma è chiaro che, in effetti, entrembe le situazioni sono create da chi ha il potere contro chi il potere non ce l'ha.
A legare questi due luoghi, in più, c'è un albero. Un ulivo, nato a Khuza'a, nella striscia di Gaza. Un ulivo che i ragazzi del villaggio volevano andasse agli italiani, alla gente di Vittorio. Un ulivo, nato a Khuza'a, che sta crescendo a Bussoleno.
Perchè la vostra lotta è la nostra lotta. Le vostre vittorie sono le nostre vittorie. La vostra libertà è la nostra libertà. E la nostra terra, non è poi così diversa dalla vostra.
Dal sito della freedom flotilla:
BOICOTTA ISRAELE – BOICOTTA PIZZAROTTI – BOICOTTA IL MURO
PRESIDIO A MILANO, Piazzale Cadorna
Venerdì 11 novembre · 18.00 – 21.00
Nella settimana internazionale contro il Muro, un presidio contro le politiche di guerra e razzismo di Israele. Contro l’assedio a Gaza e della Cisgiordania, ancora sotto attacco dalle nuove Colonie promesse da Peres e Nethanyau. L’ONU le definisce illegali? e loro, da grande potenza (non) democratica quale sono, ne costruiscono di nuove.
L’ONU definisce queste colonie ILLEGALI
ISRAELE, da grande potenza (non democratica) quale è, NE COSTRUISCE DELLE NUOVE
Insieme alla TAV, che in Israele si farà con la partecipazione dell’azienda Pizzarotti, parmense, la stessa che ha vinto gli appalti per Dal Molin, TAV in Piemonte, e ponte sullo stretto. Inutile dire che anche la TAV israeliana porterà a nuove espropriazioni di terre palestinesi, a nuove parti di muro da costruire, a nuove negazioni di diritti e di vita…
PRESIDIO A MILANO, Piazzale Cadorna
Venerdì 11 novembre · 18.00 – 21.00
Nella settimana internazionale contro il Muro, un presidio contro le politiche di guerra e razzismo di Israele. Contro l’assedio a Gaza e della Cisgiordania, ancora sotto attacco dalle nuove Colonie promesse da Peres e Nethanyau. L’ONU le definisce illegali? e loro, da grande potenza (non) democratica quale sono, ne costruiscono di nuove.
L’ONU definisce queste colonie ILLEGALI
ISRAELE, da grande potenza (non democratica) quale è, NE COSTRUISCE DELLE NUOVE
Insieme alla TAV, che in Israele si farà con la partecipazione dell’azienda Pizzarotti, parmense, la stessa che ha vinto gli appalti per Dal Molin, TAV in Piemonte, e ponte sullo stretto. Inutile dire che anche la TAV israeliana porterà a nuove espropriazioni di terre palestinesi, a nuove parti di muro da costruire, a nuove negazioni di diritti e di vita…
Ciao, Silvia. Volevo dirti che ho segnalato i tuoi ultimi articolo sul mio blog:
RispondiEliminahttp://parolenude.splinder.com/post/25742526/segnalazioni-dal-blog-di-silvia-todeschini
Grazie!