Avevo promesso che vi avrei raccontato di come è andata la manifestazione di oggi qui a Gaza. Oggi abbiamo avuto la conferma, a Gaza, che Freedom Waves to Gaza è un'impresa della gente per la gente. Un'impresa che non fa riferimento a nessun governo: non ha chiesto aiuto a quello turco, che aveva promesso che la sua marina militare avrebbe accommagnato le navi, né a quello (o quelli) palestinesi. È un progetto che parte dai giovani, che parte da ed è rivolto semplicemente alla gente. “Popolare”, nel vero senso del termine. I portavoce non appartengono a nessun partito, non hanno le spalle coperte da nessuno.
Questo lo dico perchè, se fosse stato un movimento spalleggiato da partiti ed organizzazioni importanti, la manifestazione di oggi non avrebbe avuto nessun problema. Oggi la manifestazione a Gaza, dove sarebbero state presenti centinaia di persone, è stata proibita dal governo. Hussein, il principale organizzatore, ed uno dei tre portavoce da Gaza per Freedom Waves, ha affermato: “avevo l'autorizzazione, c'era scritto la data l'ora ed il luogo, tutt'ora non mi è chiaro perchè la manifestazione sia stata proibita”. Nel luogo dove avrebbe dovuto avere luogo la manifestazione c'erano persone provenienti da tutta la striscia, fin dai villaggi al sud vicino a Khan Younis. Si trattava di una manifestazione organizzata da giovani, lontani da qualsiasi partito, senza particolari appoggi. E senza appoggi, un po' ovunque nel mondo, si trovano tanti ostacoli.
Quello che mi ha colpita, poi, è stata la capacità di questi ragazzi di ricominciare. Lo scopo principale era ancora quello di mostrare che la gente di Gaza accoglie le navi, che è contenta che arrivino. Detto fatto, è stata organizzata una conferenza stampa per accoglierli domani mattina al porto. Questa volta tra gli organizzatori c'è un padre di famiglia, rispettato perchè presidente di un'importante associazione di pescatori, il quale personalmente ha parlato con la guardia costiera ed ha avuto il via libera. E se c'è lui, è veramente difficile che ci siano problemi.
Resta comunque il fatto che a Ramallah è stato consegnato il comunicato in supporto di Gaza che vi ho tradotto nel post precedente. Trovo che un comunicato del genere, scritto da ragazzi della Cisgiordania e dei territori del '48 in appoggio dei loro fratelli di Gaza, sia un esempio di unità tra tutta la Palestina di una forza straordinaria.
Vi lascio con le foto di quella manifestazione, questa sera ce n'è un'altra in corso a Haifa.
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